Canone speciale.  Cna scrive alla Rai

Canone speciale. Cna scrive alla Rai

AGGIORNAMENTO ORE 17.00 - 01/07/2014

Canone speciale Rai 

Vaccarino (Cna) scrive al Presidente Tarantola 
“Siamo sconcertati e preoccupati. 
Si torna a colpire nel mucchio”

Il Presidente della Cna, Daniele Vaccarino, ha inviato una lettera aperta al Presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, sul problema del canone speciale Rai per artigiani, piccole imprese e professionisti.

“Gentile Presidente – scrive Vaccarino – mi rivolgo a Lei con questa lettera aperta per un motivo molto sentito – giustamente - dagli artigiani, dalle piccole imprese e dai professionisti italiani, che mi onoro di rappresentare. Si tratta della richiesta di pagamento del canone speciale che la Rai ha inviato indiscriminatamente”.

“Per la seconda volta, ci troviamo di fronte a questa incresciosa situazione. Nel 2012, l’allora ministro Corrado Passera emanò una circolare per individuare i soggetti effettivamente tenuti a versare il canone speciale Rai. A due anni da quei chiarimenti, muovendo dallo stesso errato presupposto, la Rai torna a colpire nel mucchio con lo strumento dell’invio massivo di generici ‘solleciti di pagamento’ (con allegati bollettini)  che, nella sostanza, scaricano l’onere della prova sui destinatari”.

“Gentile Presidente, a nome dei miei associati e, ritengo, di tutti gli artigiani, i piccoli imprenditori e i professionisti italiani, penso francamente che le modalità applicate per questa richiesta siano inaccettabili. Essa genera, infatti, sconcerto e preoccupazione tra tutte le categorie coinvolte. Soprattutto tra i tanti che, non essendo tenuti al versamento del canone speciale Rai, dovranno tuttavia sprecare tempo per rispondere a una richiesta infondata. Ancora una volta, come vede, le categorie produttive sono chiamate a farsi carico di incombenze altrui, sottraendo alla loro attività  energie preziose”.

“Siamo sicuri – conclude Vaccarino - che comprenderà i nostri rilievi e confidiamo che possa essere messo in campo ogni strumento per risolvere definitivamente il problema del canone speciale Rai, individuando una volta per tutte i soggetti tenuti al suo pagamento”.


Canone speciale e prelievo Rai alle imprese 
Cna: “Governo e Parlamento impongano 
il blocco immediato dell’odioso provvedimento”

“La Rai torna sul luogo del delitto. E punta al colpo grosso: un miliardo. Due anni fa aveva già provato lo stesso prelievo forzoso, esigendo il pagamento indistinto del canone speciale da tutte le imprese. Ma la reazione del mondo produttivo e delle associazioni, Cna in testa, l’aveva costretta alla marcia indietro”. Lo dichiara la Cna, dopo che a migliaia di imprese stanno arrivando bollettini di pagamento del Canone speciale Rai.

“Ora la Rai ritenta il colpaccio – afferma Daniele Vaccarino, Presidente nazionale Cna - imponendo un balzello su strumenti di lavoro che gli imprenditori, trattati come bancomat, non utilizzano sicuramente per guardare i Mondiali di calcio”.

“Forse hanno ragione – sottolinea Vaccarino - quanti vedono in questa mossa di Viale Mazzini un tentativo di fare cassa con facilità e di attutire, con grassi interessi, il previsto taglio di 150 milioni al contributo pubblico”. “Chiediamo al Governo e al Parlamento – conclude Vaccarino -  di imporre il blocco immediato dell’odioso provvedimento adottato dalla Rai, dell’invio dei bollettini e soprattutto del pagamento indiscriminato del nuovo canone”.

Anche la  Cna di Bologna è infuriata verso questo provvedimento odioso. “Ci riserviamo di mettere in campo ogni tipo di iniziativa e di resistenza per fermare questo ennesimo tentativo di vera e propria estorsione da parte della Rai” è quanto dichiara Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna.

In attesa di un confronto con il Governo e la Presidenza Rai, Cna ricorda che è obbligato al pagamento del canone speciale chiunque detenga fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili, quindi muniti di sintonizzatore, alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Sono invece  esclusi da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone chi possiede apparecchi privi di sintonizzatore che fungono da strumenti di lavoro per le aziende, quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari, un risultato ottenuto da Cna nel 2012 dopo una dura battaglia con la Rai. Ricordiamo che le lettere inviate dalla Rai non sono da ritenersi assolutamente una intimazione di pagamento ma un semplice invito al pagamento qualora presso i locali fosse detenuta l’apparecchiatura soggetta al canone.


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