Cna: Non smantellate le Camere di Commercio

Cna: Non smantellate le Camere di Commercio

No allo smantellamento 
delle Camere di Commercio

Si stanno moltiplicando le prese di posizione di Cna a tutti i livelli, bolognese, regionale e nazionale, contro il pericolo di smantellamento delle Camere di Commercio. La Giunta della Camera di Commercio di Bologna il 15 luglio ha dovuto prendere atto del fatto che il dimezzamento del diritto annuale previsto dall' art. 28 del Decreto Legge n. 90 del 24 giugno 2014 comporta l’impossibilità di sostenere interventi per contributi a favore di piccole e medie imprese e per attività di promozione e sviluppo dell’area metropolitana bolognese.

 

 

Sospesi tutti i contributi della Camera di Commercio di Bologna non ancora assegnati

La Giunta ha dovuto prendere atto del fatto che il dimezzamento del diritto annuale comporta l’impossibilità di sostenere interventi per contributi a favore di piccole e medie imprese e per attività di promozione e sviluppo dell’area metropolitana bolognese. Gli interventi promozionali realizzati dalla Camera di commercio di Bologna negli ultimi tre anni ammontano a circa 30 milioni di euro. In assenza delle previsioni del Decreto Legge la Camera di commercio avrebbe potuto continuare a mettere a disposizione contributi alle piccole e medie imprese bolognesi mediamente  per 10 milioni di euro all’anno. A fronte di ciò la maggior parte delle aziende avrà dal dimezzamento del diritto annuale un risparmio pari a 2,6 euro al mese.

Il Decreto Legge prevede dal 2015 la riduzione del 50% del diritto annuale versato dalle imprese alla Camera di commercio. Esso è la principale fonte di entrata dell’Ente. Considerando che i fondi camerali sono destinati a investimenti delle imprese che solitamente hanno carattere pluriennale, la riforma incide necessariamente anche sul 2014. Vengono cioè  a mancare le risorse necessarie per attivare i contributi relativi ad investimenti aziendali che  prevedono realizzazioni nel 2015 o 2016.

Si sospendono quindi  già dal 2014 i contributi per:

  • lo sviluppo innovativo delle imprese
  • la valorizzazione del capitale umano
  • ricerca e innovazione
  • certificazione Dop/Igp e la valorizzazione dei prodotti tipici dell’area metropolitana bolognese
  • fiere estere per le quali le imprese prevedono la partecipazione dal 2° quadrimestre 2014
  • rilancio dell’educazione tecnica
  • valorizzazione dei talenti universitari dell’Alma Mater.

 Si sospendono inoltre tutti i progetti di promozione economica e territoriale. Ciò mette a rischio da oggi la realizzazione di numerose iniziative di tutte le organizzazione economiche imprenditoriali bolognesi, quali – a mero titolo di esempio – il Cioccoshow e  le illuminazioni natalizie. In considerazione della difficile situazione economica la Giunta ha deciso di mantenere nel 2014 le risorse per l’accesso al credito delle piccole e medie bolognesi tramite i Consorzi Fidi, attività per la quale ha previsto un intervento di 7 milioni di euro, il più alto assunto da un Camera di commercio in Italia. La Giunta ha inoltre deciso di blindare il protocollo di intesa in materia di promozione turistica dell’area metropolitana siglato con il Comune di Bologna nel maggio scorso. Esso prevedeva per la Camera di commercio un impegno di 500.000 euro all’anno per un triennio. E’ stato pertanto deliberato di anticipare all’anno in corso l’intero impegno pari a 1.500.000 euro. La Giunta della Camera di commercio di Bologna si augura che in sede di conversione del Decreto Legge 90/2014 si tenga in dovuta considerazione la sproporzione fra l’assenza di risorse che il dimezzamento comporterebbe a danno dei territori locali ed il limitato risparmio economico che esso consente alle imprese. Tale valutazione è pienamente coerente con il parere espresso dalla Commissione Affari Istituzionali della Camera  dei Deputati in relazione al contenuto dell’art. 28 del DL 90/2014.

 

Cna Bologna:  “Siamo allibiti e sconcertati per la serie di misure contraddittorie e disorganiche con cui il Governo è finora intervenuto sul tema della riforma delle Camere di Commercio”

Siamo allibiti e sconcertati per la serie di misure contraddittorie e disorganiche con cui il Governo è finora intervenuto sul tema della riforma delle Camere di Commercio – commenta Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna -. In assenza di un serio e coerente progetto di riforma, l’unico dato certo con cui le Camere di Commercio devono oggi fare i conti è il taglio preventivo del 50% del diritto camerale che ha costretto la Camera di Commercio di Bologna (così come sta accadendo nel resto d’Italia) alla sospensione immediata, per mancanza di risorse, di ogni erogazione a supporto del territorio, dell’economia e delle sue imprese. La volontà politica del Governo pare essere il puro e semplice smantellamento delle Camere di Commercio, un colossale errore di valutazione che ignora la virtuosità amministrativa di larga parte delle Camere, tra cui sicuramente tutta l’Emilia Romagna, ed il fatto che il sostegno economico che la Camera offre ai progetti di sviluppo ed innovazione del territorio funge da volano e da importante moltiplicatore della ricchezza prodotta. Ad esempio, per ogni euro impegnato dalla Camera come sostegno al credito se ne generano dodici di maggior credito disponibile per le imprese. Auspichiamo che il Parlamento sappia correggere l’impostazione adottata finora e voglia produrre una riforma seria ed organica del sistema camerale, l’unica istituzione pubblica che ha offerto fino ad oggi un supporto certo ed efficace alle imprese, in particolare al tessuto diffuso di piccole e medie imprese già fortemente provato dalla crisi economica. Ci appelliamo a tutti i parlamentari, ed in particolare a quelli del nostro territorio, ad affiancarci in questa sfida”.

 

Cna Emilia Romagna: “La riduzione di oltre un terzo dei diritti camerali limiterebbe l’azione delle Camere a nulla di più che alla gestione di pratiche amministrative, snaturandone completamente ruolo, funzioni e capacità di generare un impatto reale e sostanziale sul tessuto produttivo”.

La Direzione Regionale di Cna Emilia Romagna riunitasi lunedì 21 luglio, in considerazione del processo di riforme istituzionali avviato in sede governativa e parlamentare, ha assunto un ordine del giorno sul tema del riordino del sistema camerale.

http://nl.cnaemiliaromagna.it/admin/bsd_documenti/14/news/Odg_Direzione_regionale__21_07_14_su_Camere_Commercio.pdf

 

Rete Imprese Italia ha espresso la sua contrarietà ai Parlamentari

Durante un’Audizione svoltasi presso la I Commissione Affari Costituzionali della Camera, Rete Imprese Italia (Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Casartigiani) ha affermato di “non condividere la riduzione di un terzo e in un colpo solo, a partire da gennaio 2015, dei bilanci delle Camere di commercio senza una loro contemporanea riforma organizzativa e funzionale annunciata dal Governo ma non ancora trasmessa al Parlamento. I diritti camerali che si vogliono tagliare – ricorda Rete Imprese Italia – non incidono direttamente sulla spesa pubblica, poiché sono sostenuti interamente dalle imprese”. “Siamo favorevoli alle politiche di efficientamento e razionalizzazione del sistema camerale, che riteniamo necessarie”, sottolinea Rete Imprese Italia. “Deve essere però prima definita la funzione che dovranno svolgere le Camere di commercio, che hanno finora rappresentato uno strumento fondamentale per il sostegno e lo sviluppo delle economie locali”.


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