Digitalizzazione, la Pa rallenta le pmi

Digitalizzazione, la Pa rallenta le pmi

La scarsa informatizzazione della Pubblica Amministrazione rallenta e penalizza le piccole e micro imprese italiane. Questo il “dato” di sintesi emerso dal convegno “Ibridazione. L’Italia digitale e le imprese”, organizzato il 30 giugno scorso a Roma da Cna digitale ed in particolare dall’indagine “Cna: digitale e ICT nelle piccole e micro imprese italiane”, presentata nell’occasione.

http://www.cna.it/notizie/il-sottosegretario-de-vincenti-un-tavolo-di-confronto-con-la-cna-la-digitalizzazione-delle

http://www.cna.it/notizie/il-30-giugno-roma-levento-cna-su-ibridazione-litalia-digitale-e-le-imprese

Realizzata tramite questionario su un campione di 3.056 società (l’85% delle quali con meno di 10 addetti, il 52,9% appartenente all’Industria - edilizia e manifatturiera -, il 43% all’ambito dei servizi e il 4,1% al settore dei trasporti) l’indagine ha sancito con i numeri il livello di inadeguatezza in termini di informatizzazione del sistema pubblico ed in particolare degli uffici chiamati a rapportarsi con le imprese.

Imprese che, secondo l’indagine, soltanto il 28% delle volte riescono a risolvere le proprie pratiche on line. E che (con una percentuale del 53% nelle più piccole), anche per questo motivo ritengono “del tutto inadeguato rispetto alle necessità” il grado di risposta on line fornito dalla Pa.

Di converso l’analisi ha evidenziato come la digitalizzazione nelle micro e piccole imprese è tutt’altro che irrilevante. Per il 95% delle società analizzate, infatti, internet è uno strumento di lavoro quotidiano. Il 98% delle imprese aventi più di 20 dipendenti ha un sito web (l’87% per quelle con 10-20 dipendenti; il 61% per le microimprese con meno di 10 dipendenti). In termini di dotazione tecnologica, l’80% delle società si avvale di smartphone, l’88% possiede un pc, il 50% un tablet.

A frenare l’ulteriore sviluppo dell’informatizzazione, specie per le piccole imprese, secondo l’analisi, sono i costi. Quelli del personale per la gestione, quando si tratta del sito web, e quelli per formazione e aggiornamento nell’ICT che solo il 16% delle micro riesce ad affrontare e il 41% di quelle con più di 20 addetti,

Margini di miglioramento, inoltre, per il commercio elettronico che oggi vede attive solo il 26,5% delle imprese. Mentre solo il 12% delle micro imprese opera online per la vendita.

Dati eloquenti sottolineati da Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna nel suo intervento al convegno nel quale, ricordando che si parla troppo di piccole  e medie imprese ma, poi, in realtà si fa poco o nulla, ha aggiunto: “il Parlamento ha votato all’unanimità lo Statuto delle Imprese, che riconosce il ruolo dei piccoli nell’economia e la società italiana, ma poi non ha trasfuso nella pratica queste dichiarazioni di principio. E’ ora di mettere davvero le piccole imprese al centro dell’agenda politica e si potrebbe cominciare proprio con il Piano di digitalizzazione”. Silvestrini ha colto, inoltre, l’occasione per rilevare l’assurdità di normative europee che, “in Italia, lasciano in pratica senza credito il 97 per cento delle imprese”. Ed evidenziare come, nel complesso, “le penalizzazioni subite dalle piccole imprese italiane sono singolari rispetto a quanto accade negli altri Paesi”.

Concludendo il convegno, a Silvestrini ha replicato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti. “Sono convinto – ha detto – che l’azione di governo si migliora con il confronto. E perciò chiederò di aprire un tavolo di confronto tra Governo e Cna per verificare se è possibile accogliere le proposte della Confederazione in favore delle micro imprese, a partire dal Piano straordinario per la digitalizzazione presentato in questa sede”


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