Economia debole, In crescita l’export

Economia debole, In crescita l’export

INIZIO 2014: ANDAMENTO ECONOMIA AREA METROPOLITANA BOLOGNESE

 

  • Pochi i segni positivi nell’ambito di una competizione posizionata soprattutto sul prezzo piuttosto che sul valore aggiunto del prodotto e del servizio. Ma chi esporta innovazione cresce e crea legami con piccole imprese di sub fornitura.
  • Metalmeccanica e imprese elettriche sono i segmenti del manifatturiero che tengono meglio, mentre è in difficoltà il packaging.
  • In sofferenza il commercio, le costruzioni, il turismo, i servizi a persone e imprese. 
  • Il saldo commerciale con l’estero è positivo. In crescita l’export verso il nord America, ma in flessione le vendite in Asia.
  • Difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese.

 

Sono i segnali che rimandano i dati rilevati dall’Osservatorio economico della Camera di commercio relativamente a quest’inizio del 2014.  Si  tratta di studi che per la prima volta comprendono sia il settore manifatturiero nel complesso che filiere specifiche come quelle  del packaging, del turismo, dei servizi. Analisi mirate sono poi state fatte sulle imprese cooperative manifatturiere e del settore delle costruzioni.

I dati di andamento delle imprese bolognesi vedono le esportazioni in crescita e produzione e ordini in leggero aumento o stabili: ci sono dunque movimenti nei mercati, soprattutto in quelli internazionali, ma il fatturato in rallentamento è segno di erosione dei margini e quindi di posizionamenti che troppo spesso si collocano in fasce di attività a basso valore aggiunto.

Il complesso delle imprese manifatturierenei primi tre mesi del 2014 ha visto segni positivi nella produzione, +0,3%, negli ordinativi, +0,6% e soprattutto nelle esportazioni +4%, in leggera flessione il fatturato con -0,4%.

 

L’andamento migliore è quello registrato dalle aziende metalmeccaniche e elettroniche che vedono  crescere le esportazioni di quasi il 5%, gli ordinativi sono a +1,5%, la produzione segna +1,1%, il fatturato è sostanzialmente stabile rispetto ad un anno fa (+0,3%).

 

La filiera del packaging e' nel settore manifatturiero quella che fa segnare la flessione più importante: -1,9% nella produzione, -3,3% negli ordinativi, -2,8% nel fatturato. Il valore delle esportazioni è stabile e legato a medie e grandi aziende fortemente internazionalizzate, il cui ruolo è stato dunque cruciale in questi anni per mantenere ancorate queste produzioni e professionalità al tessuto economico bolognese.

 

Il complesso dell’artigianato manifatturiero ha avuto all’inizio del 2014 andamenti con valori in sostanzialmente in linea rispetto a quelli di un anno addietro: produzione -0,6%, fatturato -0,4%, il livello degli ordinativi è invece rimasto invariato. Meglio le esportazioni con +0,8%.

 

Le cooperative manifatturiere hanno valori di produzione, ordini e fatturato in diminuzione dell’1% rispetto all’anno scorso.

 

Nelle costruzioni la flessione media del volume d’affari sull’inizio del 2013 è attorno al -5%. A soffrire in questo settore sono soprattutto gli artigiani che hanno registrato una contrazione di circa il 7%. Per le cooperative la diminuzione è dell’1,8%.

 

In negativo anche il terziario legato ai servizi alle persone e alle imprese: la contrazione del volume d’affari sull’inizio del 2013 è mediamente pari a -1,4%. Anche in questo ambito reggono meglio le cooperative che si attestano al –0,3%.

 

Il commercio al dettaglio segna una flessione delle vendite del 2,5%, che è più intensa per i punti vendita specializzati in prodotti non alimentari (-3,3%).  Tengono, ma non crescono (+0,2%), le vendite nei supermercati e nei grandi magazzini.

 

Riduzione del volume d’affari anche per il comparto turistico: -2,5% medio per alloggi e ristorazione. Nel dettaglio: alloggio -0,7%, ristorazione -3%, agenzie di viaggio -2,9%.

 

 

 

COMMERCIO INTERNAZIONALE

Saldo commerciale positivo. Bene il comparto manifatturiero. In aumento l’export verso l’Unione Europea e il Nord America. In flessione le vendite in Asia.

 

Nei primi tre mesi del 2014 le importazioni sono cresciute del 5%. Le esportazioni sono aumentate del 2,2%, dato in lieve rallentamento rispetto alla fine del 2013. Il saldo commerciale è positivo ed oltrepassa il miliardo di euro.

 

Nell’industria manifatturiera consistente è l’aumento delle vendite estere di apparecchi elettrici (+31%) e buona è la performance per tessile e abbigliamento (+7%). In rallentamento le esportazioni delle aziende alimentari (-5,8%), i mezzi di trasporto (-2,3%), ed il comparto dei macchinari (-1,1%).

 

Nel settore manifatturiero complessivamente il saldo commerciale fra importazioni (in aumento del 5,7%)  ed esportazioni (+2,3%) è positivo e si attesta attorno ai 1,3 miliardi di euro, segno che si importano beni a basso valore aggiunto mentre i prodotti che varcano la frontiera contengono specializzazioni incrementali.

 

Sono in crescita le vendite verso i paesi dell’Unione Europea (+5,5%), e ancor più verso l’America (+7%), soprattutto nell’area settentrionale (+9%). In flessione invece, a fronte di un ottimo andamento registrato nel 2013, le vendite bolognesi verso i paesi asiatici (-3%).

 

 

 

ACCESSO AL CREDITO

Il credito bancario viene usato principalmente per la gestione corrente. Più le attività sono piccole e meno ricorrono al credito. In netto miglioramento  i riscontri delle imprese che  ricorrono ai Consorzi Fidi.

 

Fra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 è stato intervistato un campione di 1500 imprese (indagine effettuata da Unioncamere Emilia Romagna). Dall’indagine è emerso che l’80% delle aziende intervistate non ha variato in questo periodo la domanda di credito, ciò vale soprattutto nell’industria alimentare (93%) e in quella meccanica, 87% .

 

I settori che più hanno espresso un aumento nella domanda di credito sono il commercio (40% ) e le costruzioni (22%).

 

Il principale strumento di finanziamento utilizzato dalle imprese è l’autofinanziamento, in crescita di 7 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione del 2012. Seguono i finanziamenti bancari. In netta diminuzione l’utilizzo di capitale famigliare, di soci o di azioni, -9 punti percentuali. In leggero aumento leasing e factoring.

 

I  finanziamenti bancari sono usati in particolare dalle imprese della moda (74%) e dal settore delle costruzioni (65%). Chi li usa meno sono i commercianti (quasi il 74% li usa poco o nulla).

 

Il credito ottenuto dal sistema bancario viene destinato principalmente al sostegno delle spese correnti (31%), all’acquisto di materie prime (22%), alle spese del personale (22%), al pagamento dei debiti verso clienti e fornitori (15%). Solo il 2% è destinato ad ampliamenti e ammodernamenti e l’1% ad innovazione di prodotto.

 

Il 47% delle imprese intervistate non ha fatto ricorso al credito bancario, percentuale in crescita di 20 punti percentuali rispetto al 2012. Approfondendo la composizione di tale dato risulta che il credito bancario per la gestione corrente è usato principalmente da imprese con più di 50 addetti, e solo il 14% di queste non fa ricorso al credito bancario. Tale percentuale sale al 51% per le attività che hanno da 1 a 9 addetti.

 

Lo strumento finanziario più utilizzato è l’anticipo su fatture (54%), seguito con una certa distanza dall’apertura di credito in conto corrente (35%) e dal mutuo (28%).

 

Fra chi ha utilizzato i servizi dei Consorzi Fidi l’85% ha fornito un giudizio positivo, ed è aumentato di 20 punti percentuali il numero di coloro che ritengono di avere ottenuto servizi migliori grazie a questi organismi (nel 2013 la Camera di commercio ha attivato un intervento di 7 milioni di euro nei confronti dei Consorzi Fidi).


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