Giornata di Mobilitazione Nazionale. A Bologna il 28 gennaio a Palazzo

Giornata di Mobilitazione Nazionale. A Bologna il 28 gennaio a Palazzo

“Dalla politica risultati concreti. Per le imprese non c’è più tempo”

Successo per la giornata di mobilitazione organizzata da Rete Imprese Italia. Appello al mondo della politica per puntare su crescita e sviluppo. Tasse, burocrazia, infrastrutture e accesso al credito i nodi da sciogliere nella prossima legislatura.

Nessuno sconto e una richiesta precisa: che si lavori per raggiungere al più presto dei risultati concreti. E’ questo l’invito lanciato al mondo della politica dalle associazioni fondatrici di Rete Imprese Italia (Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confersercenti) che questa mattina si sono riunite nella Sala Topazio di Palazzo degli Affari, a Bologna, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale che si è svolta oggi in tutta Italia. Un’occasione per dare voce a quelle imprese che rappresentano il vero tessuto produttivo del Paese ma che troppo spesso la politica fa fatica a comprendere ed agevolare. E così all’interno di una sala stracolma,i rappresentanti delle associazioni di categoria e gli imprenditori bolognesi hanno potuto mandare un chiaro messaggio a chi sarà impegnato a governare l’Italia nella prossima legislatura:  l’obiettivo comune deve essere quello di portare il Paese fuori dalla crisi ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Fisco opprimente, burocrazia assillante, infrastruttute fantasma e accesso al credito sono solo alcuni degli ostacoli che sbarrano la strada della ripresa per le imprese. Ostacoli  che spetta alla politica cercare di rimuovere al più presto, altrimenti il sistema non potrà reggere oltremodo.

I presidenti di tutte le associazioni di categori  hanno provato ad analizzare la situazione delle imprese bolognesi, tra infrastrutture mai realizzate, un carico fiscale eccessivo ed interminabili adempimenti burocratici.  “Il sistema associativo che nella provincia di Bologna noi rappresentiamo è formato da più di 31mila imprese che danno lavoro a 120mila persone – ha evidenziato Enrico Postacchini, presidente di Ascom Confcommercio – Quello che chiediamo alla politica è di lavorare per raggiungere dei risultati concreti. Sono molti i nodi da sciogliere a cominciare da quello delle infrastrutture, dove Bologna è ferma agli anni ’70, a quello del fisco. Non può essere normale un paese dove un imprenditore deve fare un mutuo per pagare le tasse”. “Noi non siamo gente abituata a scendere in piazza e fare chiasso – ha aggiunto Tiziano Girotti, presidente di Cna Bologna – ma se siamo qui oggi è perché non ce la facciamo più. E’ questo che deve capire il mondo della politica, quella vera e seria”. “Non è più tollerabile che le nostre imprese debbano lavorare 8 mesi su 12 per poter pagare le tasse – ha specificato Sergio Ferrari, presidente di Confesercenti – E’ una sproporzione che non è più tollerabile.”.

Particolarmente interessanti anche le testimonianze di alcuni imprenditori che sono saliti sul palco della sala Topazio del Palazzo degli Affari  del quartiere fieristico per raccontare la loro esperienza di ordinaria emergenza. Alberto Mancini, della Mancini Srl, ha spiegato come solo poche settimane fa abbia potuto incassare da un’amministrazione comunale  l’ultima tranche di una commessa del 2011, ben 480 giorni dopo la fine dei lavori, mentre Maurizio Gualtieri della ‘Stefani Bevande’ ha lamentato la poca disponibilità delle banche al dialogo con gli imprenditori. Lucia Gazzotti, presidente del Centergross, invece, ha puntato il dito contro la mancanza di infrastrutture che da anni attanaglia Bologna mentre per Alberto Zanellati, della ditta “A&G” di Funo d’Argelato, il problema più evidente è invece quello delle tasse, troppe e opprimenti.


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