Felici di essere start up, nonostante la burocrazia

Felici di essere start up, nonostante la burocrazia

Sondaggio Cna tra le neo-imprese bolognesi
in occasione del lancio della seconda edizione di Made in Bo
organizzato da Cna Giovani Imprenditori Bologna

La fotografia del neo-imprenditore: da sempre voleva mettersi in proprio,
soddisfatto di aver realizzato il suo sogno, troppi lunghi i tempi per realizzarlo

Lunedì 15 primo incontro del Made in Bo 2015: aziende in vetrina e case history
Un “talent” che dura tutto l’anno, il pubblico potrà votare su facebook

Opportunità per chi vuol fare impresa col pacchetto “Smart Start”:
consulenze, finanziamenti, servizi bancari a costi agevolati per i neo

E’ prevalentemente diplomato ed ha un’età tra i 30 e i 40 anni; opera soprattutto nei settori alimentare, artistico, comunicazione e terziario avanzato; ha fatto impresa perché ha sempre desiderato mettersi in proprio; il suo progetto di prodotto o servizio è nato dopo un’indagine di mercato oppure per avere sviluppato in modo originale idee già nell’aria; la sua principale difficoltà è stata la burocrazia ma non ha mai pensato di abbandonare il suo progetto; della sua attività ama soprattutto l’aver realizzato un proprio progetto, avere una propria autonomia decisionale e una propria gestione del tempo; per lo sviluppo della sua azienda avrebbe bisogno di maggiori incentivi; per far nascere la sua impresa è stato sostenuto da Cna.

E’ questa la fotografia della start up bolognese, scattata da Cna Giovani Imprenditori Bologna tra un campione di mille imprese associate, in attività da non più di due anni.
Una fotografia scattata in occasione del lancio della seconda edizione di “Made in Bo”, il “talent” delle giovani imprese bolognesi che prevede una serie di incontri con le imprese più interessanti del territorio e la possibilità per il pubblico di poter decidere quali siano le aziende top cliccando i like sulla pagina facebook dei giovani imprenditori Cna.
Lo scorso anno il Made in Bo ha riscosso un grande successo: sei incontri tematici dove sono state raccontate 60 storie imprenditoriali di eccellenza e dove hanno partecipato 1300 persone tra imprenditori, aspiranti tali, stampa, stakeholder e partner del territorio. Il Made in Bo 2014 ha avuto oltre 10.000 accessi online.

L’obiettivo del Made in Bo 2015 è dunque replicare ed aumentare il successo dello scorso anno. Gli incontri si svolgeranno tutti presso la Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca in via Azzo Gardino e si apriranno lunedì 15 giugno con una serata dedicata a “Food & Tech – Una pizza milionaria sotto le Due Torri”. La pizza milionaria è quella inventata da Christian Sarcuni, fondatore della start up PizzaBo, oggi amministratore delegato di Hello Food Italia. La sua case history sarà di introduzione alle sei imprese di eccellenza che in un  barcamp racconteranno le loro storie: Cremeria Scirocco, I.D. Tech, Cartotecnica Moreschini, Sonne Film, Ge.Ris.Co e Argotec.
Successivamente il loro profilo verrà inserito sulla pagina facebook "Cna Giovani Imprenditori Bologna" e sulla landing page www.bo.cna.it/madeinbo, con la possibilità di votare l'azienda preferita esprimendo un "like".

Lo stesso avverrà per gli altri tre appuntamenti del Made in Bo in programma tra settembre e novembre (dedicati a design, imprese al femminile, economia della consapevolezza), per arrivare poi all’appuntamento finale di dicembre quando le imprese più votate saranno premiate.

L’iniziativa è organizzata da Cna Giovani Imprenditori Bologna, con il contributo di Emil Banca, la media partnership de il Resto del Carlino e tanti altri partners: Antreem, Aiesec, Istituto Italiano Imprendiotorialità, Rena, Makeinbo, Wake’n’make e wwworkers.
In ogni appuntamento sarà attivo uno sportello di Cna che presenterà al pubblico progetti e opportunità per la giovane imprenditoria.

Un’opportunità è certamente il prodotto finanziario e di consulenza “Smart Start – Che l’impresa abbia inizio!” realizzato da Cna, Emil Banca e Serfina, la società di consulenza finanziaria Cna Bologna. “Smart Start” è rivolto alle imprese associate a Cna Bologna e iscritte alla Camera di commercio dal primo gennaio 2013 oltre a tutti coloro che hanno in mente un’idea imprenditoriale.

Si tratta di un pacchetto di servizi che unisce consulenza finanziaria, economica e servizi bancari rivolto alle nuove idee imprenditoriali, alle imprese in fase di start-up per i primi anni di vita, quelli più cruciali per un’impresa, e alla trasmissione di impresa. Tra i vantaggi di “Smart Start”: consulenze apertura attività, stesura business plan, consulenze finanziarie e fiscali, consulenze per la trasmissione d’impresa, conto corrente Emil Banca a condizioni vantaggiose, finanziamento “Start up” con possibilità di accesso al Fondo Centrale di Garanzia per le pmi e il microcredito, home banking con canone gratuito, pos a canone gratuito. Il pacchetto “Smart Start” è disponibile per le neo-imprese a costi decisamente agevolati.

“Dopo il successo dello scorso anno non abbiamo avuto dubbi nel replicare il Made in Bo nel 2015 – afferma Cinzia Barbieri, Segretario Cna Bologna -. Quest’anno Cna festeggia i suoi 70 anni dalla fondazione, certamente guardiamo all’importante passato che ha consentito a Cna di essere quella che è oggi. Ma il nostro sguardo si rivolge soprattutto al futuro, quindi quale miglior investimento se non sui giovani che vogliono fare impresa”.

“Nel Made in Bo presentiamo casi eccellenti e personalità di grande interesse – aggiunge Ivan Olgiati, Vicepresidente Cna giovani imprenditori di Bologna – ma il grande valore di questa iniziativa è il networking, mettere insieme esperienze che confrontandosi tra loro possono solo crescere. Questa è la forza delle start up bolognesi, come ha dimostrato anche il nostro sondaggio”.

“Credo sia molto positivo presentare ad una platea di possibili startupper degli esempi di successo – conclude Daniele Ravaglia, Direttore Generale Emil Banca  -. A tutti i ragazzi che vorranno provare a trasformare le loro idee in imprese vere e proprie dico: noi ci siamo. Assieme a Cna, saremo al fianco di chi proverà a prendere in mano il proprio futuro, con attenzione, sensibilità e professionalità, in sinergia con gli enti locali e nazionali, aiutando i futuri imprenditori a districarsi nel modo della burocrazia, cercando assieme le strade più efficaci per realizzare il loro sogno”.

Il sondaggio tra i creatori di start up bolognesi
Prevale il neoimprenditore food & beverage, seguito da artisti, 
comunicatori, high tech, estetisti e acconciatori

Da dove nasce il progetto? Da un’idea già nell’aria, da uno spunto su internet, 
da un’indagine di mercato e dalla propria creatività

Il fenomeno delle start up è decisamente uno dei più interessanti che si è registrato in questi anni di congiuntura economica sfavorevole. Come dimostrano i dati Movimprese della Camera di commercio anche nel primo trimestre 2015 il saldo tra imprese giovani iscritte e cessate è decisamente positivo con un +225.

Cna Giovani Imprenditori Bologna ha quindi deciso di esplorare con più attenzione il fenomeno delle neo-imprese, scattando una fotografia su tutti i settori associati a Cna, su aziende con al massimo due anni di vita imprenditoriale.

L’età media prevalente del neoimprenditore è tra i 31 e i 40 anni (il 75%), il 64% del neoimprenditore è maschio, per il 52% è diplomato alle medie superiori (in prevalenza agli istituti tecnico/professionali), il 27% è laureato (prevalgono lettere e belle arti, seguite da architettura, scienze politiche, giurisprudenza, economia e psicologia), mentre il 18% ha un diploma delle medie inferiori.

Per quanto riguarda i settori, il 15% dei neoimprenditori è attivo nell’alimentare, il 12% nella comunicazione e terziario avanzato, stessa percentuale del 12% per artistico ed estetica/acconciatura, il 9% nell’impiantistica, il 6% nelle costruzioni e sempre il 6% nella moda.

Perché ha deciso di aprire una nuova impresa, è stato chiesto al campione di start up? La stragrande maggioranza, il 65%, ha affermato che da sempre aveva il desiderio di mettersi in proprio, il 15% l’ha fatto perché non trovava un altro lavoro, il 9% perché ha colto un’opportunità ed è stato coinvolto in un progetto imprenditoriale, il 6% era un dipendente dell’azienda di cui ora è titolare e il 3% l’ha ereditato dalla famiglia.

Ma come è scattata la scintilla che ha fatto nascere l’idea del prodotto o del servizio alla base della start up? Il 36% ha sviluppato in modo originale idee che erano già nell’aria, il 18% ha realizzato un’idea condivisa tra un gruppo di amici e/o compagni di studi, il 18% ha ideato un servizio o un prodotto che non è mai esistito e che ha inventato completamente, il 15% ha realizzato un’indagine di mercato, il 12% ha preso spunto dal web.

Con la sua idea imprenditoriale in tasca, a chi si è rivolto per comprendere se e come realizzarla? La start up del campione si è rivolta per il 45% a Cna, il 18% è andato da un consulente privato, il 12% ha fatto ricerche su internet, il 6% si è rivolto alle Istituzioni (Camera di Commercio, Regione, Provincia o Comune), il 3% è stato aiutato dai genitori.

E’ stato facile trovare un interlocutore per una prima valutazione dell’idea? Per un 20% è stato molto facile, per il 40% abbastanza, per un altro 40% invece è stato molto difficile.

 

La principale difficoltà nell’avvio di impresa ancora una volta è stata la burocrazia. Il 29% ha dovuto attendere lunghi tempi di risposta per le autorizzazioni e affrontato un alto numero di pratiche da evadere. Il 16% delle start up lamenta scarse occasioni di confronto con esperienze simili e sempre un 16% ha avuto difficoltà nel processo di verifica dell’idea e della sua consistenza rispetto al mercato.

Nonostante queste difficoltà però il 58% non ha mai pensato di abbandonare l’idea di fare impresa.

E una volta aperta la start up, quali sono gli aspetti più positivi? La maggioranza, il 45%, ribadisce: aver realizzato un proprio progetto, un proprio sogno. Un consistente 36% è molto soddisfatto della autonomia decisionale e della gestione del tempo consentita dall’essere imprenditore.

Infine cosa si aspetta, una volta superata la fase di start up? La stragrande maggioranza, il 63%, chiede incentivi che lo aiutino a consolidare la sua azienda. Un 10% vorrebbe consulenze e un 3%  auspica interventi di fondi di investimento e/o investitori privati.

Ampliando lo sguardo dal campione del sondaggio a tutto l’universo dell’imprenditoria giovanile bolognese, i dati Movimprese della Camera di Commercio ci confermano che il trend continua ad essere favorevole. Nel primo trimestre 2014 il saldo di imprese giovani era positivo con +251 aziende tra quelle nate (520) e quelle cessate (269). Il dato continua ad essere positivo anche nel primo trimestre 2015 con un saldo positivo di 225 imprese.

Complessivamente in provincia di Bologna le imprese under 35 sono 6.184, quindi il 7,2% del totale di tutte le imprese.

La percentuale sale se si guarda l’universo Cna, qui le imprese giovani rappresentano il 23% del totale.
 

Le aziende che si racconteranno lunedì 15 giugno  a Made in Bo Food & Tech

I.D. TECH
Diciotto anni fa un’intuizione: unire le preziose proprietà del selenio ad uno degli alimenti più consumati, la patata. Così Pier Giorgio Pifferi crea nell’Università di Bologna la patata Selenella. Oggi, con suo figlio Francesco, sviluppa soluzioni altamente innovative per l’arricchimento degli alimenti di micronutrienti poveri in natura. E tutto nel pieno rispetto delle colture. I loro brevetti raggiungono la Cina, gli Stati Uniti, l'India e l'Europa. idtechnology.eu

CREMERIA SCIROCCO
Andrea Bandiera crea gelati come programma software e processori. Progettista elettronico informatico, 11 anni fa decide di licenziarsi per seguire la sua passione: creare gelati. Così apre Cremeria Scirocco (una delle migliori di Bologna), utilizza le tecnologie più all’avanguardia per la produzione e conservazione e crea persino un software (tra poco anche app) per permettere ai più inesperti di creare gustosi gelati. cremeriascirocco.it

CARTOTECNICA MORESCHINI
Roberto Moreschini è nato direttamente in una scatola. In quelle scatole per bambole che il padre ha iniziato a creare nel 1954 nella Bologna del dopoguerra regina di una grande tradizione di giocattoli. Oggi l’azienda di famiglia è alla terza generazione ed è sempre impegnata nel cercare soluzioni innovative per il packaging. L’ultima novità? Un packaging per alimenti completamente compostabile. Un materiale nuovo, senza additivi chimici o film plastici. moreschini.com

SONNE FILM
Quando la tecnologia diventa cultura e informazione. Documentaristi da 15 anni e vegetariani da 22, Giangiacomo De Stefano e Lara Rongoni hanno dato vita nel 2013 alla prima serie tv dedicata al mondo dei vegetariani e dei vegani: “Né carne né pesce”. Un viaggio attraverso lo Stivale in verde in onda su Gambero Rosso Channel, oggi diventato anche un libro, dal titolo omonimo, scritto da Lara per Newton e Compton. sonnefilm.com

GERISCO
Quando la tua famiglia è nella ristorazione dal 1905 la cultura del cibo ti entra nelle vene. Così, dopo la richiesta di un imprenditore locale, Emiliano Valdisseri ha deciso di portare la sua cucina anche nelle mense aziendali. E dopo due anni ne segue già 35. Pasta fresca, prodotti di stagione e piatti della tradizione oggi ordinabili direttamente dal dipendente grazie al proprio badge e ad un clic sui totem posti in azienda. gerisco.it

SPECIAL GUEST la torinese ARGOTEC
I piatti tipici della cucina italiana raggiungono anche lo spazio. In orbita con Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti: lasagne, parmigiana, tiramisù, zuppe e persino caffè. Cibi biologici, senza coloranti e additivi chimici, prodotti con metodi innovativi di disidratazione e termostabilizzazione e conservati fino a 24 mesi senza catena del freddo. Tutto il necessario per permetterne il consumo in condizioni di microgravità. Ma lo Space Food ora è disponibile anche sul suolo terrestre. Con il marchio ReadyToLunch. E promette a tutti coloro che hanno poco tempo un’alimentazione sana, gustosa e completa. argotec.it

 


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