Piccole imprese bolognesi, ancora le più tassate d’Italia dopo quelle

Piccole imprese bolognesi, ancora le più tassate d’Italia dopo quelle

Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna:
“La pressione fiscale sulle imprese è insostenibile.
Alle prossime amministrative appoggeremo chi risponde alle esigenze delle aziende
e la riduzione delle tasse per gli imprenditori è la priorità assoluta”.

I dati dell’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione delle pmi in Italia.
A Bologna un’azienda comincia a guadagnare dal 22 di settembre,
prima il suo reddito serve solo a pagare le tasse.
In cinque anni la pressione fiscale sotto le Due Torri è salita dell’8,4%,
le tasse locali sono cresciute del 5,2%.

 

A Bologna una piccola impresa comincia a guadagnare dal 22 di settembre, dall’inizio dell’anno e fino al 21 settembre col suo reddito ci paga le tasse: allo Stato, alla Regione, al Comune. Bologna si conferma ancora la seconda città in Italia per pressione fiscale sulle piccole imprese: il 72,9% del loro reddito se ne va in tasse. In questa poco piacevole classifica è preceduta solo da Reggio Calabria. Dal 2011 al 2015 la pressione fiscale sui piccoli a Bologna è cresciuta dell’8,4%, rispetto allo scorso anno c’è una lieve riduzione del 2,2%. Sono i risultati, focalizzati su Bologna, dell’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione della piccola impresa in Italia, presentati questa mattina a Roma. L’indagine ha preso come riferimento medio una piccola impresa che occupi cinque dipendenti e abbia un fatturato di 430.000 euro.

“Sono dati che confermano quanto Cna e le sue imprese stanno dicendo da tempo: la pressione fiscale sulle piccole imprese in Italia e a Bologna, è insostenibile. Così non si può andare avanti, per un’impresa è quasi impossibile lavorare in queste condizioni”. E’ questo il commento di Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna.

“Sono dati che debbono fare riflettere anche la politica e gli amministratori locali – aggiunge Veronesi -. Il prossimo anno a Bologna si eleggerà il Sindaco. Cna vuole essere chiara: noi appoggeremo chi risponde alle esigenze delle imprese e la riduzione delle tasse, è evidente, per le imprese è la priorità assoluta. Non accetteremo nessun compromesso al ribasso, il Sindaco e la sua Giunta dovranno saper ascoltare le imprese. Anche perché fare il bene delle imprese significa fare il bene della collettività”.

“Ci rendiamo conto che il Comune di Bologna ha subìto tagli significativi dal Governo e deve garantire la qualità dei servizi – conclude Veronesi -. Ma come abbiamo detto più volte il mantenimento di un servizio pubblico non può essere finanziato solo con l’aumento della tassazione, altrimenti la situazione diventa insostenibile. E’ fondamentale dunque invertire la rotta e cambiare i meccanismi su cui costruire ed erogare i servizi pubblici. Crediamo che la futura Città metropolitana dovrebbe servire anche a questo”.

Dall’analisi Cna risulta che Bologna, oltre ad essere seconda in Italia per pressione fiscale, è seconda anche nella altrettanto poco allegra classifica del “tax free day” ovvero il giorno dell’anno in cui si smette di pagare le tasse, ed è penultima come media dei redditi che restano alla piccola impresa dopo aver finito di pagare le tasse.

Per quanto riguarda la composizione dei tributi che compongono la pressione fiscale, a Bologna il 38,9% sono rappresentate da Irpef e costi previdenziali, il 34% da imposte e tributi locali. L’Imu/Tasi è la tassa che nel 2015 peserà di più per i piccoli imprenditori bolognesi, in media 10.700 euro.

 

Osservatorio permanente Cna sulla tassazione
della piccola impresa in Italia
I dati di Bologna

 

Pressione fiscale complessiva 2015 sulle piccola impresa, media italiana 62,2%
Reggio Calabria (prima in Italia): 74,9%

Bologna (seconda in Italia): 72,9%
(a Bologna nel 2014 75,1%; nel 2013 72,5%%; nel 2011 64,6%).

Differenza a Bologna tra 2011-2015: +8,4%

Tax free day: il giorno in cui la piccola impresa smette di pagare le tasse e comincia a guadagnare, media italiana il 14 agosto
Reggio Calabria (prima in Italia): dal 29 settembre

Bologna (seconda in Italia): dal 22 settembre
(a Bologna nel 2014 dal 29 settembre; nel 2013 dal 23 settembre; nel 2012 dal 30 settembre; nel 2011 dal 25 agosto)

Differenza a Bologna tra 2011-2015: +28 giorni

Il reddito disponibile della piccola impresa dopo aver pagato le tasse, valore medio in Italia 18.930 euro
Reggio Calabria (ultima in Italia): 12.553 euro

Bologna (penultima in Italia): 13.530 euro
(a Bologna nel 2014 12.472; nel 2013 13.758 euro; nel 2012 12.642 euro; nel 2011 17.720 euro)

Differenza a Bologna dal 2011 al 2015: -4.190 euro

Quanto paga una piccola impresa bolognese (impresa tipo 5 dipendenti, 430.000 euro di ricavi)

2015:  Imu e Tasi 10.730 euro; Tari 2.930 euro; Irap 2.516 euro; previdenza 9.925 euro; Irpef 9.524 euro; add. Regionale Irpef 601 euro; add. comunale Irpef 243 euro

2014:  Imu e Tasi 10.730 euro; Tari 2.930 euro; Irap 5.636 euro; previdenza 9.072 euro; Irpef 8.389 euro; add. Regionale Irpef 549 euro; add. comunale Irpef 222 euro

2011:  Imu e Tasi 4.787 euro; Tari 2.574 euro; Irap 6.240 euro; previdenza 8.549 euro; Irpef 9.300 euro; add. Regionale Irpef 591 euro; add. comunale Irpef 239 euro


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