Raccolta Pfu, intervenire subito contro la nuova emergenza

Raccolta Pfu, intervenire subito contro la nuova emergenza

Intervenire immediatamente per evitare l’aggravarsi della pesante emergenza connessa alla mancata raccolta degli Pneumatici fuori uso (Pfu) dai locali degli operatori. A chiederlo, in una lettera inviata al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energeticaCNA Gommisti e Federpneus.

“Continuano a crescere i quantitativi di gomme non raccolte da lunghissimo tempo”, si legge nell’appello, il che determina rischi “per la sicurezza delle persone e dell’ambiente” ed espone “le imprese a pesanti sanzioni per mancato rispetto del deposito temporaneo”.

Già a febbraio i nostri gommisti avevano “evidenziato la necessità di un intervento rapido e immediatamente efficace”. Intervento che però non è arrivato. “Pur consapevoli che le soluzioni nate in un’ottica emergenziale non devono diventare sistematiche – continua la lettera – è ormai indubbio che la risposta più rapida a una situazione di così grave emergenza” non può che essere una raccolta straordinaria “strettamente monitorata nel suo svolgimento da parte del ministero”.

Nell’appello viene chiesto di confermare e rendere operativa “l’ipotesi di condividere una scheda per la raccolta delle segnalazioni dei casi più critici da parte delle imprese per il tramite delle associazioni di categoria”.  Sarebbero facilitati, di conseguenza, interventi mirati contro gli accumuli più gravi, evitando che la raccolta straordinaria possa riguardare anche punti di generazione che non riscontrino criticità.

Non va trascurato l’avvio di un percorso di miglioramento del quadro normativo di riferimento, necessario per evitare in maniera definitiva i picchi di emergenza. Esistono, conclude la lettera firmata da CNA Gommisti e Federpneus, interventi che possono essere realizzati senza attendere modifiche normative. E’ il caso dell’istituzione del Registro come strumento per favorire la necessaria trasparenza lungo tutta la filiera oppure del controllo perlomeno delle situazioni già note laddove si inseriscono le principali criticità, quali le piattaforme on line o i numerosi sistemi individuali e consortili che non rispettano i vincoli assegnati dalla normativa.


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