“Un potente antidoto contro il rischio di infiltrazioni mafiose in Appennino, attirate dai milioni in arrivo dal Pnrr, è quello di impostare gare di appalto dove il principio fondamentale non sia il massimo ribasso, ma la valorizzazione delle imprese che lavorano nel territorio”. È il commento di Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna, dopo l’allarme lanciato da Libera che pochi giorni fa ha espresso “allarme e preoccupazione che i 90 milioni di euro del Pnrr finiscano nelle mani sbagliate, anche nell’Appennino di Bologna” citando il caso della cosiddetta “Mafia dei Pascoli” nel territorio di Marzabotto.

“L’arrivo dei finanziamenti del Pnrr per l’Appennino è un’opportunità storica per il rilancio del territorio montano bolognese, che in questi anni ha sofferto una crisi economica molto profonda, con la chiusura di decine di piccole aziende e negozi di prossimità – prosegue Claudio Pazzaglia -. Un’opportunità che non va sprecata e che l’Appennino è in grado di cogliere. Lo dimostrano casi virtuosi, come la recente ristrutturazione della scuola di Castel D’Aiano ad opera di imprese locali, un lavoro da oltre 2 milioni di euro utilizzando fondi pubblici, realizzato nel rispetto dei tempi e delle regole”.

“Certamente non va mai sottovalutato il rischio che la mafia sia attratta dove arrivano milioni di euro e certamente la mole di finanziamenti del Pnrr richiede una grande capacità di gestione dei bandi da parte dei Comuni, della Città Metropolitana e della Regione – continua Claudio Pazzaglia -. Ma, come tutti loro hanno dichiarato in un convegno di Cna proprio sui fondi Pnrr in Appennino, sono consapevoli dell’impegno, dei tempi da rispettare e si stanno attrezzando, gli Enti locali più piccoli col sostegno di quelli maggiori”.

“La vicinanza delle imprese al territorio in cui vengono eseguiti i lavori – conclude Claudio Pazzaglia – per Cna resta comunque la migliore garanzia, in quanto riduce i costi legati agli spostamenti di persone e materiali, le aziende hanno conoscenza delle caratteristiche del territorio su cui devono andare ad edificare o a ristrutturare, e, aggiungiamo noi, anche l’orgoglio di dimostrare ai loro concittadini e agli Enti Locali le qualità tecniche delle imprese che lavorano ogni giorno a pochi chilometri da loro. A Castel D’Aiano questo orgoglio è emerso con forza, non a caso al taglio del nastro con le imprese sono intervenuti i massimi dirigenti di Regione, Città Metropolitana, Comuni e Cna con loro”.


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