Elezioni europee, proposte Cna

Elezioni europee, proposte Cna

Il prossimo 26 maggio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Un appuntamento particolarmente importante, per comporre la maggioranza che guiderà l’Unione Europea nei prossimi cinque anni.

Un voto che si preannuncia cruciale per il destino dell’Unione Europea: queste elezioni, infatti, arrivano dopo la Brexit, in un clima di contrasto tra le forze politiche.

La Cna ha promosso un’indagine tra le imprese associate per conoscere ciò che pensano gli imprenditori sull’Europa che abbiamo conosciuto finora, ma anche per far emergere le priorità da affrontare nella prossima legislatura.

Un giudizio positivo sull’adesione dell’Italia all’Unione Europea. Tiepido sull’euro. È quanto emerge dall’indagine

Puoi leggere tutta l’indagine cliccando qui>>>

Il decalogo Cna

Le proposte che la Cna porta all’attenzione dei candidati al Parlamento europeo riguardano la necessità di aprire un ambizioso “cantiere Europa” sulle grandi sfide che attendono l’Italia e l’intero sistema economico e sociale europeo di cui l’artigianato, le micro e piccole imprese sono la spina dorsale. Le seguenti proposte rappresentano il decalogo Cna per la IX Legislatura Europea (2019-2024)

  1. UN PIANO STRAORDINARIO EUROPEO PER L’INNOVAZIONE E LA RICERCA A MISURA DI PMI

È urgente una ripresa degli investimenti per l’innovazione a livello europeo, considerando centrale il ruolo e il contributo delle micro e piccole imprese in un quadro normativo certo, in continuità con gli strumenti di incentivazione e di politiche basate sull’intensità di aiuto, differenziate in base alla dimensione di impresa. E’ necessario semplificare il sistema di incentivi ed il trasferimento tecnologico sostenendo reti di ricerca e “Digital Innovation Hub” transnazionali.

  1. RILANCIARE GLI INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI NELLE GRANDI RETI ED INFRASTRUTTURE, MATERIALI ED IMMATERIALI

Realizzazione e completamento delle infrastrutture di comune interesse europeo (energia e gas, banda larga, infrastrutture di trasporto e di comunicazione, impianti industriali e di servizio, tecnologie di adattamento ai cambiamenti climatici e di eco innovazione, infrastrutture civili e sociali, spese in ricerca e sviluppo in favore delle PMI).

  1. RAFFORZARE LA DIMENSIONE DELL’EUROPA SOCIALE, DELL’EDUCAZIONE, DELLA CULTURA E DELLA CONOSCENZA DEI CITTADINI

È urgente rafforzare politiche e programmi europei volti a superare gli squilibri sociali, culturali ed economici, le diseguaglianze fra le aree regionali con particolare attenzione a quelle svantaggiate realizzando, gradualmente, un sistema di welfare europeo ed individuando misure adeguate che garantiscano l’equilibrio tra modelli di lavoro tradizionali e nuovi promuovendo partnership e reti di formazione transnazionali tra le organizzazioni delle PMI.

  1. COMPLETARE IL MERCATO UNICO E RAFFORZARE LA CONCORRENZA

Il Mercato Unico europeo offre opportunità di crescita per le PMI di numerosi settori. Tuttavia, a discapito della concorrenza, la legislazione non uniforme, il lavoro sommerso, il dumping sociale e il falso lavoro autonomo danneggiano le piccole imprese, che all’interno dei contesti nazionali, operano nel rispetto delle regole e dei diritti sociali dei lavoratori. E’ necessario garantire più eque condizioni di Mercato, riconoscendo maggiore incisività alla rete delle Autorità antitrust degli Stati membri per tutelare le PMI.

  1. ACCELERARE E RAFFORZARE I PROCESSI DI ARMONIZZAZIONE FISCALE PER LE IMPRESE

È necessario porre al centro dell’agenda politica della IX Legislatura europea il tema della armonizzazione fiscale tra i paesi europei per evitare forme di concorrenza sleale che, come nel caso dei global player nel caso dei “global player”, condiziona pesantemente gli equilibri del Mercato Unico attraverso forme di elusione della tassazione.

  1. RILANCIARE LA POLITICA COMMERCIALE EUROPEA E QUELLA INDUSTRIALE CREANDO CONDIZIONI DI RECIPROCITÀ PER LE PMI OPERANTI NEI MERCATI INTERNAZIONALI

Contemplare un “Capitolo PMI” nei Trattati Commerciali negoziati dall’Unione Europea in sede internazionale, potenziando la regolamentazione in materia di marchio di origine (Made in) compatibile con le regole del WTO. Rafforzare e bilanciare la politica commerciale dell’UE nei principali mercati di sbocco per le PMI italiane ed europee con un’attenzione particolare alla Cina.

  1. STANDARD COMUNI ED ARMONIZZAZIONE TECNICA A MISURA DI MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Garantire l’elaborazione di norme più vicine alle caratteristiche delle micro PMI, rilanciandone in tal modo qualità e competitività. A tal fine, è necessario prevedere stabilmente il finanziamento delle iniziative in favore delle micro PMI in SBS (Small Business Standard).

  1. SOSTENERE LE PICCOLE IMPRESE NEI PROCESSI DI TRANSIZIONE ECOLOGICA ED ENERGETICA, NELL’AMBITO DEGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’AGENDA 2030

Sviluppare e sostenere politiche e programmi europei in grado di guidare il sistema economico e produttivo europeo nella transizione verso la green economy e l’economia circolare attraverso una programmazione adeguata e misure concrete in un quadro legislativo più coerente, interventi di sostegno (anche di tipo fiscale) a misura di micro PMI, una strategia per favorire l’eco-innovazione.

  1. REALIZZARE UN PARTENARIATO STRATEGICO CON L’AFRICA E LO SPAZIO EURO-MEDITERRANEO

Predisporre una nuova strategia “EU-AFRICA” ed “EURO-MED” in cui integrare in modo efficace il ruolo del settore privato e dell’artigianato e le micro PMI nei processi di co-sviluppo con particolare attenzione agli interventi in corso nella Macro Regione Adriatico – Ionica, Balcanica e nelle aree transfrontaliere.

  1. RILANCIARE L’IMPEGNO PER LE POLITICHE EUROPEE DEDICATE ALLE PMI DANDO CONCRETA ATTUAZIONE AI PRINCIPI ENUNCIATI NELLO SMALL BUSINESS ACT (SBA)

Chiediamo l’inserimento dei principi dello SBA nel “Semestre Europeo” e nella “Annual Growth Survey” applicando il principio “Pensa Prima in Piccolo” (Think Small First) e misurando l’impatto della legislazione sulle micro e piccole imprese attraverso il “Test PMI”. E’ necessario definire strumenti finanziari europei (indiretti e diretti) adeguati nella dotazione finanziaria e facilmente accessibili per le micro e piccole ed un’agenda capace di raccogliere le istanze dei molteplici settori economici in cui operano l’artigianato e le PMI che rappresentano l’anima dei territori, della creatività e del saper fare che ci rendono unici al mondo.


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