Chi è entrato nei mercati esteri ha visto crescere il proprio fatturato. E’ il dato più significativo di un sondaggio di Cna Bologna tra le sue imprese realizzato in occasione dell’apertura dello Sportello CNA ESTERO, uno sportello “virtuale” punto di ascolto ed orientamento per le imprese interessate ad esportare i propri prodotti e ad internazionalizzarsi. Per entrare nello Sportello CNA ESTERO clicca qui>>> 

“Cna crede che per le micro e piccole imprese l’estero sia una grande opportunità – spiega Cinzia Barbieri, Direttore Generale Cna Bologna – ma spesso le ridotte dimensioni non consentono all’impresa di approfittare delle opportunità dell’internazionalizzazione. Con l’affiancamento di Cna e la sua consulenza specializzata nelle relazioni internazionali, anche per le piccole imprese si possono aprire le porte dei mercati esteri”. Il sondaggio Cna ha “indagato” sia le imprese che in questi anni hanno avuto rapporti coi mercati esteri, sia quelle che finora non si sono ancora affacciate fuori dai confini italiani. Il sondaggio era rivolto ad un campione di un migliaio di imprese appartenenti ai settori della produzione, della moda, dell’alimentare e dell’artigianato artistico.

Rispetto alle imprese che già “masticano” estero, il 50% ha affermato di aver visto crescere il proprio fatturato, per il 40% è rimasto stabile. Alle imprese è stato poi chiesto chi si occupa direttamente della parte “internazionalizzazione” all’interno dell’azienda: in un’impresa su due è direttamente il titolare ad avere questo ruolo, nel 45% delle aziende un responsabile d’area, nel 27% addetti specializzati, per il 6% se ne occupano figure esterne all’azienda (le risposte potevano essere multiple).

Pur con la crescita di fatturato, non sono certo mancate le difficoltà per chi ha esportato: il maggior ostacolo in percentuale è stata la burocrazia (35%), ma anche la lingua straniera e la difficoltà a riscuotere i pagamenti hanno reso la vita complicata al 16% delle pmi esportatrici, le leggi degli Stati esteri hanno creato complicazioni al 12% delle aziende. E poi ci sono diverse altre criticità segnalate dalle imprese Made in Italy: la difficoltà a trovare agenti in loco, i tempi di consegna, la mancanza del sistema Italia, la scarsa fiducia all’estero verso il mercato italiano, la forte concorrenza sui mercati globali, gli adempimenti per l’export.

Ma come è avvenuto il contatto tra la piccola impresa bolognese di Cna e il suo cliente straniero? Per il 54% è stato direttamente il cliente a contattare l’azienda felsinea, nel 52% il contatto è avvenuto durante una fiera, nel 20% dei casi ha contribuito al contatto il sito internet dell’azienda. Poi ci sono state diverse altre modalità: passaparola con aziende italiane; l’azione di agenti, rivenditori e rappresentanti.

Per la zona in cui le piccole imprese Cna hanno maggior interesse commerciale c’è stato un plebiscito: il 95% fa business coi Paesi dell’Unione Europea. A questi si aggiungono i Paesi europei fuori dall’Unione (47%), il Medio oriente (35%), gli Stati Uniti (33%). La Cina coinvolge il 15% delle pmi, il Far East il 12%. Per quanto riguarda il tipo di attività svolto all’estero, l’81% delle imprese è impegnato nell’export, il 35% ha partecipato a Fiere all’estero, il 23% ha contatti commerciali con l’estero.

Poi, è stato chiesto, cosa dovrebbe fare l’Ente pubblico (Regione, Ice, Ministero degli Esteri, Camera di Commercio) per agevolare le imprese che vanno sui mercati esteri? Il 60% delle imprese non ha dubbi: dovrebbero aumentare i bandi e le varie forme di incentivo per chi vuole andare all’estero; il 41% chiede informazioni e consulenze; il 24% va ancora oltre e chiede al “pubblico” di accompagnare l’impresa che va su un mercato straniero.

Ed infine Cna: cosa dovrebbe fare per agevolare le imprese orientate all’export? Il 51% chiede a Cna informazioni su bandi e incentivi disponibili, il 35% all’Associazione chiede analisi di mercato sui Paesi e sui prodotti da esportare; il 29% informazioni sulle procedure più adatte per esportare o internazionalizzarsi; il 29% informazioni sulle fiere più interessanti per le imprese. Inoltre le aziende chiedono di preparare gli imprenditori anche sui rischi che si possono correre, di offrire consulenze in materia legislativa, di prendere contatti con associazioni sul mercato estero, di inserire professionisti nelle aziende e anche di accompagnare le imprese in una prima fase di internazionalizzazione.

Questa risposta spiega tutti i motivi per cui è stato aperto lo Sportello Cna Estero da parte di Cna Bologna. Uno sportello “virtuale”, raggiungibile cliccando qui>>> oppure scrivendo a sportellocnaestero@bo.cna.it e ancora telefonando allo 051299324.

Qui risponderà via mail, a voce, ma anche di persona su appuntamento una consulente Cna Bologna esperta nell’internazionalizzazione, che risponderà ai quesiti dell’azienda e la orienterà se vuole approcciarsi a nuovi mercati e cercare opportunità di business con controparti estere.

Lo sportello poi informerà ed orienterà le imprese in merito ai bandi che possono sostenere l’azienda nel suo percorso internazionale, la aiuterà anche nella presentazione delle domande. Inoltre offrirà opportunità concrete di sviluppo business sui mercati esteri attraverso fiere, incoming, incontri Business to Business. Lo Sportello Cna Estero inoltre è in grado di offrire tutti i servizi export di cui può necessitare l’azienda, anche attraverso partner specializzati.

Oltre al suo staff interno, Cna ha una rete consolidata di contatti che permette di coprire buona parte del globo, per cui allo Sportello come primo orientamento può rivolgersi un’impresa di qualsiasi settore interessata a qualsiasi Paese straniero. Naturalmente Cna metterà in campo proprie proposte di esperienze già consolidate e di progetti già avviati o in corso ai quali le aziende possono partecipare ed avere subito a disposizione opportunità concrete.

Come la partecipazione a importanti fiere all’estero come la Hannover Messe, la più grande fiera internazionale della meccanica, a bandi attualmente aperti come il “MARCHI + 3” del Ministero che prevede contributi per la tutela dei marchi all’estero. Insomma opportunità concrete di B2B, incoming, commerciali e promozionali, progettualità per aperture ai mercati esteri in forma collettiva.

I servizi di Cna per l’estero sono consolidati da anni e lo Sportello li promuoverà alle imprese: contrattualistica internazionale, recupero Iva estera, marketing strategico, temporary export manager, registrazione marchi e brevetti, procedure dogane, domiciliazione ufficio estero. Tutto il kit necessario a chi vuole fare business fuori dall’Italia.

Perché non l’ha ancora fatto, ha chiesto Cna al secondo gruppo degli intervistati? Il 33% ha detto che non è interessato, il 25% pensa che il suo prodotto non sia adatto. Ma il 33% ha spiegato che non ha personale sufficiente per potersi internazionalizzare e il 33% ha bisogno di un supporto per potere andare su mercati stranieri.

E sarebbe interessato a farlo, gli ha chiesto Cna? Il 25% ha risposto affermativamente, l’8% sì con convinzione, il 33% non lo sa, solo il 33% ha detto di non essere interessato.

Chi guarda all’estero senza esserci ancora stato per il 66% vorrebbe informazioni sui Paesi e sulle opportunità, sempre il 66% vorrebbe dedicarsi all’export, allo Sportello Cna Estero il 75% chiederà consigli sui Paesi nei quali esportare, il 50% le procedure più adatte e le informazioni su bandi e agevolazioni, il 33% consigli su quali prodotti esportare.

Da oggi lo potrà fare su:
www.bo.cna.it/sportellocnaestero
mail: sportellocnaestero@bo.cna.it,
tel. 051.299324


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