DA “L’IMPRESA FA NOTIZIA”
SPECIALE INNOVAZIONE CNA INDUSTRIA
Il Resto del Carlino – 27 marzo 2019

A tracciare una panoramica del mondo di Cna Industria nell’area bolognese è Riccardo Carboni, vicepresidente Cna Bologna.

Carboni, quanti sono gli associati e a quali settori appartengono? Quali sono le dimensioni delle imprese?

«Le imprese del raggruppamento Cna Industria Bologna sono circa 1.200 nell’area metropolitana e appartengono a settori diversi, dalla produzione ai servizi. Comprendono imprese della meccanica, dell’impiantistica, dei trasporti, delle costruzioni, della moda, dei servizi alle imprese. Sono unite dal fatto che sono tutte aziende di medie e grandi dimensioni, con decine e anche centinaia di dipendenti, organizzate in forma industriale: quindi diverse, come struttura, dalle aziende artigiane».

Le Pmi di Cna Industria puntano molto sull’innovazione, cosa proponete a queste aziende?

«In questi anni innovazione significa soprattutto utilizzare le opportunità del Piano Nazionale Impresa 4.0, che agevola la trasformazione del proprio modello produttivo con investimenti in nuove tecnologie, soprattutto digitali. Fortunatamente la legge di bilancio 2019 ha confermato una quota consistente degli investimenti 4.0. Cna Bologna ha dunque realizzato un Digital Innovation Hub con cui sostiene le imprese nella sfida per questo cambiamento, necessario per restare sul mercato e utile per incrementare la competitività.

Cna accompagna le imprese non solo nella selezione delle soluzioni informatiche più adatte, ma anche nella messa a punto di progetti di innovazione digitale in grado di rispondere ai requisiti fissati per diventare Impresa 4.0. In sintesi, Cna e i suoi consulenti aiutano le imprese a definire e finanziare gli strumenti utili per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi processi, le sostiene con la formazione, le aiuta ad entrare sui mercati esteri e facilita loro l’accesso al credito».

In tema di ricerca e sviluppo, Cna Industria che partnership ha sviluppato?

«Ricerca e sviluppo sono tra gli aspetti più strategici in un percorso innovativo delle Pmi. In Cna Bologna è presente un gruppo di imprese particolarmente attive sul tema dell’innovazione – Innovanet – che comprende molte imprese industriali, grazie al quale numerose realtà si sono avvicinate e hanno collaborato col mondo universitario, da sempre troppo lontano dalle imprese medio piccole. Cna ha sottoscritto un accordo con l’Università che consente alle nostre imprese, soprattutto quelle più strutturate, di partecipare a programmi di finanziamento nazionali e internazionali. L’accordo prevede anche una sinergia per l’attivazione di tirocini di formazione e orientamento in azienda».

Un tema rilevante è quello delle infrastrutture. Cna ha partecipato alla manifestazione del 9 marzo al Palacongressi, qual è la posizione dell’associazione?

«Come abbiamo detto il 9 marzo, l’Italia ha bisogno di modernizzare il sistema infrastrutturale e di mantenere efficienti le opere esistenti, costruite da qualche decennio. Il nodo delle infrastrutture a Bologna merita poi una attenzione particolare e atti decisivi che fin qui sono mancati, persi in un balletto di veti incrociati. Bologna intanto paga un prezzo altissimo alla congestione del traffico, un ritardo sempre più incomprensibile visto che progetti, piani attuativi e valutazioni ambientali erano già stati svolti. La messa in discussione del progetto del Passante di mezzo, che già non ci entusiasmava, ci ha consegnato alla riapertura di un dibattito che non vorremmo infinito».

L’incontro al ministero degli ultimi giorni sembra avere sbloccato la situazione.

«Il recente incontro tra Governo, Regione e Comune ha acceso nuove speranze su una soluzione condivisa tra le istituzioni. Cna non entra nel dettaglio tecnico delle proposte, ci preme sottolineare l’urgenza di dare una risposta ai problemi della mobilità nel nodo stradale, autostradale e ferroviario più strategico del Paese».


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