Cna: la riduzione IRAP del 10% per le pmi è un’aspirina
lun 28 apr 2014
Centro studi Cna. La riduzione IRAP del 10% per le piccole imprese è un'aspirina. La tassazione complessiva calerà meno di un punto: 0,60%
La decisione del Governo Renzi di abbassare l’aliquota base IRAP del 10% ha una incidenza minima sul Total Tax Rate (TTR) delle piccole imprese. Dai calcoli del Centro studi Cna emerge che il TTR calerà di appena 0,6 punti percentuali. Dal 63,8% si passerà al 63,2%.
Poiché il taglio IRAP del 10% si applica esclusivamente sull’aliquota base del 3,90%, la riduzione effettiva risulta di poco superiore al 9%, per due motivi:
1) Non incide sulle aliquote IRAP aggiuntive stabilite dalle singole Regioni
2) Determina un aumento dell’addizionale regionale IRPEF
Tutti sappiamo che l’IRAP relativa al costo del lavoro può essere dedotta dal reddito. Per questo motivo nel momento in cui l’IRAP cala aumentano automaticamente i tributi calcolati sul medesimo reddito d’impresa.
In queste condizioni quindi la riduzione dell’IRAP determina un aumento dell’IRPEF e dei contributi pensionistici dell’imprenditore. Nella sostanza scatta un aumento della componente erariale del Total Tax Rate dell’1,1% che, a sua volta, genera una spinta sul TTR complessivo di 0,4 punti percentuali.
Anche la tassazione comunale cresce per effetto dell’aumento dell’addizionale comunale IRPEF sul reddito d’impresa. Questi aumenti sono tuttavia esigui e diversificati da comune a comune. I calcoli ci dicono che, sul piano nazionale, detti aumenti arrivano a meno di un decimo di punto.
Di fronte a questo stato di cose se vogliamo apportare concreti e immediati benefici fiscali alle piccole imprese la strada maestra è la riduzione dell’IMU e la sua deducibilità totale dal reddito d’impresa e dall’IRAP.
Abbiamo stimato, partendo dalle analisi del MEF sulle dichiarazioni IRAP presentate nel 2010, l’impatto della riduzione del 10%, su diversi soggetti classificati per fasce di fatturato.