Giorgio Tabellini: così sarà la nuova Camera di Commercio di Bologna - CNA Bologna

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Giorgio Tabellini: così sarà la nuova Camera di Commercio di Bologna

gio 21 feb 2013

Riaffermare il prestigio ed il ruolo della Camera di Commercio come soggetto promotore dello sviluppo economico del territorio bolognese. Avere come assoluta priorità il sostegno alle imprese bolognesi in particolare sui temi del credito, dell’internazionalizzazione, del lavoro e dell’accoglienza turistica. Sono queste alcune delle linee guida del programma di mandato di Giorgio Tabellini e delle Associazioni che sostengono la sua candidatura a Presidente della Camera di Commercio di Bologna.

 

 Il programma è stato presentato mercoledì 20 febbraio in conferenza stampa dallo stesso Tabellini e dalle associazioni che lo sostengono, che sono:               

  •  Absea
  • Agci Bologna
  • Cna Bologna
  • Cna Imola
  •  Coldiretti Bologna           
  • Confcooperative Bologna
  • Confcommercio Ascom Bologna
  • Confcommercio Ascom Imola
  • Confesercenti Bologna
  • Confesercenti Imola
  • Legacoop Bologna
  • Legacoop Imola

 

Per Giorgio Tabellini la Camera del Commercio del futuro deve mantenere e perseguire con fermezza il proprio ruolo di Istituzione attenta esclusivamente alla propria missione, alle funzioni attribuite dalla legge e alle decisioni dei propri organi di governo, mantenendosi autonoma dalla politica e indisponibile a qualsiasi improprio condizionamento proveniente da soggetti esterni.

In una fase di crisi come quella attuale occorre una visione strategica coraggiosa e innovativa,  la Camera di Commercio deve promuovere e coordinare progetti di interesse generale per il territorio e la comunità economica, con possibilità di fungere da volano per l’economia.

Tra le attività prioritarie ed urgenti nel piano strategico di mandato per Tabellini vi è il supporto alla internazionalizzazione delle imprese, che tenga conto della evoluzione globale che hanno avuto i mercati di riferimento per il tessuto produttivo bolognese. Dunque sostegno alla formazione degli imprenditori interessati ai mercati esteri, partecipazione a fiere e a tutte le attività utili ad aumentare l’integrazione con partner esteri, convogliare le risorse economiche provenienti da banche e istituzioni nazionali e comunitarie verso le aziende che puntano sull’export.

La previsione per il prossimo futuro di una ulteriore diminuzione del credito disponibile per le imprese della provincia di Bologna impone alla Camera di Commercio tutte le azioni di stimolo per il reperimento di risorse da banche e istituzioni, con particolare attenzione al rafforzamento dei consorzi fidi.

La nuova Camera di Commercio dovrà porsi come motore per il reperimento di risorse da convogliare sia verso attività di formazione che verso azioni di stimolo con incentivi economici per sollecitare le imprese ad assumere lavoratori, in particolare giovani fino a 30 anni, e lavoratori espulsi dal ciclo produttivo con età dai 45 a i 60 anni, le fasce di età più colpite dalla crisi.

La Camera di Commercio futura per Tabellini e le Associazioni che lo sostengono dovrà essere una vetrina delle potenzialità turistiche della provincia di Bologna e dovrà svolgere un’attività di coordinamento delle attività rivolte all’accoglienza turistica.

La grande opportunità di avere un aeroporto come il Marconi dovrà essere uno dei pilastri, insieme alla Fiera e al Palazzo dei congressi, per aumentare l’attività di accoglienza turistica e per aumentare la conoscenza dei turisti italiani e stranieri della grande quantità di eventi che si realizzano a Bologna e in provincia.

 

Tabellini ha risposto a molte domande dei giornalisti sul futuro della Camera di Commercio.

 

Grandi opere? L’attenzione va focalizzata sulle imprese

"La Camera di commercio non ha risorse sufficienti per impegnarsi nella realizzazione di grandi opere. Sbagliamo strada se pensiamo che possa farlo”. Tabellini si dice convinto che alla Camera spetti il compito di supportare le istituzioni in questi progetti, ma che l'attenzione vada focalizzata sulle imprese, che, attraverso il contributo annuale, creano la ricchezza di Palazzo della Mercanzia. "Per alcune aziende - spiega - anche un contributo di 5.000 o 10.000 euro in questo momento può essere determinante per superare periodi di crisi". "Chiunque vada a vedere i bilanci se ne renderà conto, la Camera di commercio non ha risorse straordinarie", puntualizza, stimando in 20-30 milioni la capacità di spesa per investimenti. Le risorse devono servire a sostenere

le migliaia di piccole e micro-imprese che rischiano di essere spazzate via dalla crisi. "Veder morire tante piccole imprese fa male al cuore". Dunque, più che far valere il peso della propria consistenza economica, la Camera intende far valere il proprio ruolo

istituzionale. "Non abbiamo risorse straordinarie, ma possiamo essere un centro privilegiato per il coordinamento e l'appoggio ad attività economiche strategiche", afferma Tabellini, ricordando il peso azionario di Palazzo della Mercanzia nell'Aeroporto, nella Fiera, nell'Interporto, nel Palazzo dei congressi.

 

Aeroporto e People Mover

Sulla privatizzazione dell'Aeroporto di Bologna "dovranno essere fatte delle riflessioni", ma Giorgio Tabellini, candidato alla presidenza della Camera di commercio di Bologna, azionista di maggioranza dello scalo, frena sulla possibilità di cedere quote a fondi di private equity. "Si dice che l'Aeroporto debba investire, ma che non possa perché non guadagna e, quindi, debba vendere. Bene, io contesto questo assioma. Perché è vero che lo scalo deve investire, ma non è vero che non guadagna, visto che anche lo scorso anno ha realizzato cinque milioni di utile", rimarca, rilanciando un quesito. "Chi entra nell'Aeroporto, porta necessariamente sviluppo? Avete mai visto un fondo di private equity investire pensando allo sviluppo della società sulla quale punta? A me non sembra", riflette Tabellini. "Spesso – aggiunge - c'è un drenaggio di risorse che genera difficoltà di investimento". Insomma, a volte i fondi di private equity "non sono proiettati alla crescita delle società in cui entrano".

Alla luce di queste considerazioni, Tabellini conclude: "Ci sono possibilità che andranno esplorate, ma la riflessione deve avere come elemento predominante lo sviluppo del Marconi".

"La Camera di commercio è favorevole al People mover, ma non potrà dare risorse importanti". Lo puntualizza Giorgio Tabellini, presidente in pectore di Palazzo della Mercanzia. "La Camera di commercio controlla Sab, che ha già deliberato l'interesse per Marconi Express (la società di gestione della navetta veloce, ndr). Quindi l'interesse della Camera di commercio si concretizzerà attraverso la sua partecipata, non direttamente", precisa.

 

Turismo

La Camera di commercio di Bologna intende far pesare il proprio ruolo nella scelte del futuro direttore di Apt, l'azienda di promozione turistica dell'Emilia-Romagna. Lo dice a chiare lettere il presidente in pectore di Palazzo della Mercanzia, Giorgio Tabellini, presentando il suo programma di mandato. "Dobbiamo convincere la Regione- scandisce - è necessario nominare persone nuove e fare attività nuove, perché serve un cambio di marcia". La poltrona di direttore di Apt è vacante da quando Andrea Babbi è stato scelto per la direzione dell'Enit. "Babbi - riconosce Tabellini - ha fatto un ottimo lavoro a livello regionale. Noi non pretendiamo di indicare un nome per sostituirlo, ma credo che le associazioni del territorio abbiano interesse a che venga nominato qualcuno che abbia, non dico un occhio di riguardo, ma attenzione per Bologna".

 

Unindustria

"Non possiamo nemmeno ipotizzare di escludere Unindustria dai ragionamenti che faremo". E' più di una mano tesa quella del presidente in pectore della Camera di commercio di Bologna, Giorgio Tabellini, agli industriali. Nonostante le divergenze su rilevanti punti programmatici, l'imprenditore candidato da Cna, Ascom, Confesercenti, Coldiretti e cooperazione a guidare la casa dell'economia per i prossimi cinque anni, chiarisce che non intende andare alla rottura con Unindustria. Non è una questione di tempo, ma di convinzione assoluta: "Non possiamo lavorare senza la presenza di Unindustria, ci dovremo confrontare e lavorare assieme in modo determinato", scandisce Tabellini, che nel documento sottoscritto a settembre dalle associazioni che lo sostengono ha messo al primo punto proprio la "coesione". Una parola, spesso "vuota di contenuti, ma che all'interno della Camera di commercio è fondamentale, soprattutto in un momento come questo", osserva l'ex numero uno di Cna.