La “manovra” Cna per far ripartire l’Italia - CNA Bologna

Accessibility Tools

News Senza categoria

La “manovra” Cna per far ripartire l’Italia

gio 23 mag 2013

Trenta proposte su credito, fisco, semplificazione e politiche economiche

Trenta mosse per far ripartire le imprese e l’economia italiana. Trenta proposte concrete, innovative e dettagliate che Cna mette in campo per dare una risposta alle esigenze di crescita e di sviluppo del nostro Paese.

Partendo dalle priorità che ormai da mesi Cna e Rete Imprese Italia stanno indicando a Governo e forze politiche: sostegno al credito, abbassamento della pressione fiscale, semplificazione della burocrazia, nuove politiche industriali e di settore.

Una vera e propria manovra economica che, se realizzata, non solo darà respiro e nuove opportunità alle piccole imprese, ma potrà dare una “scossa benefica” a tutto il sistema economico italiano.

 

Credito

L’obiettivo principale è dare più opportunità di finanziamento alle piccole imprese, puntando sui Confidi, lo strumento che si è rivelato più efficace nel favorire l’accesso al credito alle pmi. Cna propone l’istituzione di un fondo straordinario per il sostegno ai Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi, ampliando la loro capacità di attivare nuove garanzie per una platea più vasta di pmi, e la semplificazione delle modalità di accesso al Fondo di Garanzia per le imprese di più piccole dimensioni.

 

Fisco

Nei periodi di crisi, i tributi che pesano maggiormente sull’economia sono quelli che prescindono dalla produzione del reddito, dunque è fondamentale che la riduzione della pressione fiscale sulle imprese parta dall’Imu, escludendo gli immobili strumentali e stabilendo un’esenzione per i primi 5 anni degli immobili in attesa di vendita.

Cna propone poi di incentivare la patrimonializzazione delle imprese anche attraverso la leva fiscale. Di evitare il pagamento di imposte su corrispettivi non ancora incassati e di evitare complicazioni amministrative per coloro che scelgono di entrare nel regime dell’Iva per Cassa. Cna vuole scongiurare l’aumento dell’aliquota Iva ordinaria, allo stesso tempo chiede di alleggerire la pressione fiscale sui trasferimenti d’azienda a titolo oneroso, aumentando così la mobilità delle aziende e limitandone la mortalità. Per stimolare gli investimenti in beni strumentali Cna propone di ridurne il periodo di ammortamento.

 

Lavoro e previdenza

Per Cna è necessario incentivare la nascita e l’utilizzo degli strumenti di welfare contrattuale (previdenza complementare, assistenza sanitaria, sostegno al reddito) con politiche contributive più vantaggiose. Fondamentale il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.

 

Politiche industriali

Le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia in questi anni sono stati fondamentali non solo per creare nuovo mercato alle imprese, ma anche per ridurre gli sprechi energetici e dare più valore al patrimonio edilizio. Dunque Cna propone di rendere stabili le detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica e la detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione. Ma un intervento di carattere fiscale potrebbe riguardare anche l’incentivazione all’acquisto di mobili arredo delle unità abitative oggetto di ristrutturazione.

Per valorizzare il Made in Italy e tutelarlo, Cna propone di costituire un marchio volontario dei prodotti realizzati in Italia, di proprietà pubblica, depositato in tutto il mondo.

 

Internazionalizzazione

Per favorire l’internazionalizzazione delle imprese, strategia fondamentale per la competitività delle pmi, Cna propone un credito d’imposta dei ricavi incrementali rispetto agli anni precedenti derivanti dall’attività di esportazione. Inoltre propone il sostegno alla creazione di figure di export manager istituendo un contratto di volontariato internazionale in impresa: nuove opportunità di lavoro per i giovani, nuove figure strategiche per le pmi che guardano ai mercati esteri.

 

Ambiente ed energia

Dopo la fallimentare esperienza del Sistri, Cna propone di configurare un nuovo metodo di tracciabilità dei rifiuti, efficace ed efficiente che tuteli l’ambiente, garantisca la pubblica amministrazione e risulti sostenibile per le imprese: un risparmio stimabile in oltre 200 milioni di euro l’anno sui costi delle aziende.

Rispetto all’introduzione della Tares, va scongiurato l’ulteriore aumento della pressione fiscale locale che potrebbe emergere, essendo a copertura anche ai costi indivisibili di altri servizi comunali non ben precisati.

Per quanto riguarda la liberalizzazione dei mercati energetici, Cna chiede l’obbligo di separazione proprietaria tra i soggetti che gestiscono le infrastrutture e gli operatori che operano a monte e a valle del mercato e nei servizi post contatore.

 

Semplificazione

Con la costituzione dell’agenzia per le imprese, Cna vuole che avvenga una effettiva riduzione della burocrazia e una semplificazione di atti per imprese e cittadini, per questo ha elaborato un vero e proprio progetto operativo che vede coinvolte le sue strutture nazionali, locali e di sistema.

Sempre in tema di burocrazia, Cna chiede l’eliminazione dell’impatto della corresponsabilità dell’Iva e delle ritenute relative alle prestazioni negli appalti. Così da consentire anche una maggiore velocità del pagamenti delle imprese.

 

Politiche di settore

La “manovra Cna” ha poi focalizzato una serie di priorità per i settori di impresa: l’eliminazione del certificato di congruità nel settore costruzioni; la riduzione dell’Iva al 10% negli interventi di manutenzione e riparazione degli autoveicoli; la possibilità anche per i responsabili tecnici degli impianti, divenuti tali in base all’esperienza professionali, di potersi qualificare per l’installazione di impianti alimentati da energie rinnovabili; la certificazione più semplice e meno onerosa per gli installatori di impianti contenenti gas serra; la riduzione della pressione previdenziale per i professionisti; la riduzione degli adempimenti burocratici sull’art. 62 per la filiera agroalimentare; l’abrogazione del contributo stazione sperimentale per le conserve alimentari; il ripristino degli incentivi per la trasformazione dei veicoli circolanti a gpl e metano; modifiche al codice di navigazione sulla vigilanza nelle attività nei porti.