Oggi mercoledì 19 gennaio su il Resto del Carlino Bologna il Direttore Cna Bologna Claudio Pazzaglia e le imprenditrici Roberta Piccinini e Sabrina Betti hanno evidenziato il gravissimo problema del caro energia che sta colpendo praticamente tutte le imprese.

“C’è un’azienda meccanica – 2mila metri quadrati tra capannoni e uffici – che nel giro di tre mesi ha visto aumentare la bolletta del gas di oltre sette volte. In pratica, i 500 euro di ottobre sono diventati 3.500 a dicembre. Va male anche quando di parla di luce, con un’altra impresa di 15 dipendenti che il mese scorso ha sborsato 3.800 euro, mentre a giugno il conto era fermo a 680. Storie di ordinaria follia (da caro-bollette) quelle raccontate da Claudio Pazzaglia (foto), direttore generale di Cna Bologna. Da qui, Cna è in pressing affinché "il governo intervenga con almeno 4,5,6 miliardi di aiuti”. Nel frattempo, ha anche attivato per le imprese un servizio per scegliere il fornitore di energia migliore e analizzare costi e bollette (info@cnaenergia.it).

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Cna nazionale: “Sulle bollette il Governo apra tavolo con le Pmi”

L’impennata delle bollette riguarda l’intero sistema produttivo, non solo le imprese energivore ma anche e soprattutto le micro e piccole imprese che sopportano la maggior parte degli oneri generali di sistema. È quanto sottolinea Cna chiedendo al Governo un approccio organico e complessivo per affrontare il problema del caro energia avviando un tavolo con tutte le componenti del sistema produttivo. “Senza coinvolgere le piccole imprese le soluzioni sono destinate ad essere insufficienti e parziali” afferma il Presidente nazionale di Cna, Dario Costantini.

Le piccole imprese italiane e le imprese artigiane subiscono infatti una distribuzione iniqua del sistema degli oneri generali, a cui contribuiscono per il 49% (circa 4,7 miliardi di euro) e con i quali finanziano anche, paradossalmente, le agevolazioni per le aziende energivore alle quali non accedono. Un problema che Cna denuncia da tempo, e che nell’attuale contingenza sta compromettendo quotidianamente l’operatività delle piccole imprese, con rilevanti rischi di sospensione dell’attività per le imprese più esposte.

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"Resisto, ma le perdite sono alte, il gas è aumentato di sette volte"

Resistere, è la parola d’ordine di Sabrina Betti vicepresidente di Cna Bologna, titolare dell’omonima auto carrozzeria di Pian di Setta, vicino a Rioveggio. Qui, sull’Appennino, si tratta di una realtà presente dal 1961, ha una struttura coperta di 450 metri quadri e oltre 800 metri quadri di superficie esterna. L’imprenditrice dell’autoriparazione, 50 anni, ancora non ha fatto i conti precisi di quanto le toccherà pagare in più a causa del caro-bollette e del caro-energia, ma già sa che l’esborso per la sua impresa con sei collaboratori sarà certamente di migliaia di euro. Insomma, anche senza usare troppo la calcolatrice, la situazione rischia di diventare davvero preoccupante.

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"Per la luce 100mila euro in più Ci servono subito sostegni"

"Se il governo non ci dà una mano con il decreto di giovedì 20 gennaio, aziende come la mia in un anno rischiano di pagare centomila euro in più di bollette". Roberta Piccinini, 53 anni, è una delle titolari nonché direttrice generale della Lamipress srl di Monte San Pietro. L’azienda, specializzata nella lavorazione di laminati metallici, è stata fondata nel 1979, e ha 14 dipendenti. Da presidente nazionale e regionale Cna per il mestiere della meccanica, Piccinini fa anche un quadro d’insieme che – ad oggi – non è per nulla incoraggiante.

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