Un centro per il benessere dei ricoverati nel padiglione più grande del Policlinico, da cui far partire, in un secondo momento, servizi al letto del paziente in tutto l’ospedale. È questo l’obiettivo del progetto “Al Sant’Orsola come a casa” lanciato dalla Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus grazie al finanziamento di Cna Impresasensibile Onlus e con la collaborazione di Cna Bologna. Un modello d’intervento che pone al centro il benessere e la dignità della persona, in particolare quando deve rimanere a lungo ricoverata in ospedale e che potrà essere replicato in altri centri analoghi.

Lunedì 24 giugno nella sede di Cna Bologna è stato firmato l’accordo col quale Cna Impresasensibile donerà alla Fondazione Sant’Orsola i 30.000 euro necessari per l’avvio del progetto. Cna Bologna è stato il motore che ha consentito di arrivare a questo accordo, inoltre coordinerà le aziende del settore benessere e i volontari di Cna pensionati che saranno tra i primi protagonisti nell’attuazione del progetto “Al Sant’Orsola come a casa”.

L’esigenza dei pazienti

Il Sant’Orsola assicura cura per patologie gravi che possono richiedere degenze superiori alla media. Nel corso del 2018 sono state così 6.393 su 52.514 le persone rimaste ricoverate per più di 15 giorni (12,1%), di cui ben 1.814 per più di un mese. Questa situazione vede una peculiarità al padiglione 2 Albertoni, dove hanno sede reparti contraddistinti da degenze particolarmente prolungate: quelle superiori ai 15 giorni sono state il 20,7% del totale (2.123 su 10.254), una percentuale quasi doppia rispetto alla media del Policlinico.

Chi rimane ricoverato così a lungo ha maggiormente esigenze di docce e vasche per bagni assistiti se non autosufficiente, ma nel padiglione 2 – che risale ai primi anni Sessanta – nessun reparto è dotato di questi servizi. Più facile è, inoltre, la necessità durante la degenza di servizi di cura della persona, con l’intervento di parrucchiere, barbiere, estetista, podologo.

Un progetto nato da medici e infermieri

Nei mesi che hanno preceduto la sua nascita ufficiale – il 27 marzo scorso – la Fondazione ha promosso il Centro Sant’Orsola: un appuntamento settimanale nel corso del quale dipendenti ma anche ex pazienti o volontari si sono incontrati per elaborare i primi progetti, in base alle esigenze rilevate nell’ospedale. È nata così anche l’idea di “Al Sant’Orsola come a casa”, che è stata fatta propria immediatamente dal Consiglio di amministrazione della Fondazione, nella sua prima seduta. 

L’obiettivo, come accennato, è realizzare un centro che risponda alle esigenze del padiglione 2 e diffonda in tutto il Policlinico un’attenzione al benessere e alla cura di sé dei pazienti. Saranno così ristrutturati alcuni locali del padiglione Albertoni per riaprire il servizio bagni centralizzati trasformandolo in un luogo di cura del benessere a 360 gradi, quindi con servizi in buona parte gratuiti di barbiere, parrucchiere, estetista e podologo.

Il coinvolgimento di Cna Bologna e Cna Impresasensibile

Dal 2011 il Policlinico ha attivato in collaborazione con Cna Bologna il progetto “Un trucco per star meglio. Make-up in Oncologia”: una volta al mese estetiste ed acconciatori volontari offrono gratuitamente i loro servizi per aiutare il benessere delle pazienti in chemioterapia. La Fondazione ha quindi naturalmente trovato in Cna Bologna un interlocutore particolarmente sensibile al tema.

Fondamentale è stato l’intervento di Cna Impresasensibile onlus, una Associazione di Promozione Sociale senza fini di lucro nazionale di cui Cna Bologna è socia, per coniugare etica e lavoro, economia e crescita sociale, benessere e produzione di ricchezza. Cna Impresasensibile è soggetto titolare del 5×1000. Tra i progetti che quest’anno ha scelto di sostenere c’è anche “Al Sant’Orsola come a casa”.

I prossimi passi

Grazie all’accordo firmato oggi con Cna Impresasensibile e alla conseguente donazione di 30.000 euro, sarà possibile avviare i lavori di ristrutturazione dei locali che si trovano al padiglione 2. La Fondazione Sant’Orsola proseguirà l’azione di raccolta fondi per arrivare a raccogliere la somma necessaria per ultimare la creazione del Centro ed avviare l’attività all’inizio del 2020. Tutte le informazioni per donare online su www.fondazionesantorsola.it oppure con bonifico sul conto corrente bancario IT72I0847236760000000101617 intestato a Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus.

Il servizio del bagno assistito per pazienti non autosufficienti sarà garantito da personale sanitario, mentre i servizi di barbiere, parrucchiera, estetista e podologo saranno attivati grazie anche alla presenza di professionisti ed ex-professionisti in pensione di Cna Bologna disposti a prestare volontariamente la propria attività per un primo pacchetto di prestazioni. Il servizio potrà essere esteso in prospettiva anche alle camere dei pazienti in tutti gli altri padiglioni del Policlinico in cui sono presenti degenze e, in accordo con il concessionario dei servizi commerciali, essere esteso ad altre prestazioni a pagamento.

“L’impegno di Cna e delle sue aziende per il welfare di comunità è sempre più concreto e le azioni che sta mettendo in campo al Policlinico Sant’Orsola lo stanno a testimoniare – spiega Andrea Santolini, Vicepresidente Cna Bologna. Grazie allo straordinario impegno dei nostri professionisti e professioniste del benessere offriamo già un sostegno importante alle pazienti in chemioterapia con ‘Make-Up, un trucco per star meglio’. È importante che la Fondazione Sant’Orsola appena nata abbia subito coinvolto Cna in un’altra azione per il benessere dei pazienti e ringraziamo davvero Cna Impresasensibile che ha creduto e finanziato questo progetto tutto bolognese”.

“Il protocollo che oggi andiamo a sottoscrivere, risponde pienamente alle linee guida dei progetti che Cna Impresasensibile sostiene e promuove con sguardo attento a tutte le fragilità, siano esse di ambito locale, nazionale o internazionale. Nello specifico, l’area di intervento che sottintende il “ben essere”, offre alla Cna tutta, un enorme potenziale di azioni volte al concreto miglioramento della qualità della vita. La progettazione integrata tra pubblico, profit e non-profit permette di individuare soluzioni interessanti e spesso innovative alla crescente domanda di servizi a tutela della qualità del nostro vivere. Progetti come quello dell’Ospedale Sant’Orsola, rappresentano per la collettività un modello virtuoso del nostro procedere, perché ogni volta che siamo capaci di porre al centro del nostro operare, la dignità della persona nei suoi momenti di fragilità, restituiamo alla piccola parola “cura”, il suo significato più completo e magnifico” conferma Maria Fermanelli, presidente Cna Impresasensibile Onlus.

“La Fondazione ha appena tre mesi di vita – spiega il Presidente Giacomo Faldella – ma la generosità dei bolognesi sta già sostenendo la realizzazione di progetti importanti. ‘Al Sant’Orsola come a casa’ è sicuramente uno di questi. Lo è perché è nato dal coinvolgimento di medici e infermieri. Lo è perché aiuterà davvero i pazienti, con servizi elementari e concreti, a stare meglio con se stessi anche in ospedale. Ma lo è anche per il coinvolgimento di Cna, che per questo sforzo comune ha messo in campo risorse economiche e volontari, ma anche le proprie competenze e la propria creatività, per trovare insieme le soluzioni migliori. È la strada della partecipazione e della coprogettazione che come Fondazione porteremo sempre avanti”.

SCHEDA

Cna Impresasensibile

Cna Impresasensibile realizza e propone interventi, servizi e strumenti per l’attuazione della legge 68 del 1999 per l’inserimento al lavoro dei disabili; svolge attività di orientamento, formazione e informazione, sia per l’impresa che per il disabile; partecipa a iniziative di solidarietà sociale locali, nazionali e internazionali e interviene a sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali, sia in Italia che all’estero attraverso le sedi territoriali socie; è iscritta all’Albo Nazionale del Servizio Civile ed è titolare di progetti di inserimento di giovani volontari da impiegare nelle strutture Cna per i servizi di accoglienza degli immigrati; assistenza ai pensionati in progetti di invecchiamento attivo, alfabetizzazione informatica e tecnologica, sicurezza sul posto di lavoro e sviluppo di attività culturali.

 


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