“Di nuovo insieme”, l’Assemblea di Cna Pensionati

“Di nuovo insieme”, l’Assemblea di Cna Pensionati

Ecco la relazione di Sandro Vanelli, Presidente Cna Pensionati Bologna, all’assemblea annuale che si è svolta mercoledì 9 settembre al Parco Nord di Bologna.

 

DI NUOVO INSIEME

Buongiorno amiche e amici.

Oggi siamo di nuovo insieme.

L’ultima assemblea di Cna Pensionati la svolgemmo nell’aprile del 2019 nella bellissima sala della Musica all’interno della Basilica di San Petronio. Ci siamo lasciati con un programma di attività denso di opportunità da realizzare insieme con obiettivi ambiziosi: invecchiamento sì, ma attivo e produttivo, non solo di benessere e utilità individuale, ma a beneficio di tutta la collettività.

Da allora sono passati 18 mesi e banalizzando possiamo dire che il mondo è cambiato. Ma non è solo retorica, perché nell’arco di questi 18 mesi sono avvenuti tali cambiamenti come non ne sono avvenuti probabilmente dalla fine della Seconda guerra mondiale. 

E’ inutile dire che il motivo scatenante di questi cambiamenti è un virus, il Covid 19, che, sappiamo bene, ancora non è sconfitto e che ha determinato questi cambiamenti di carattere sanitario in primo luogo, ma non solo.

A livello sociale si è verificato un vero e proprio sconvolgimento di stili di vita, di mentalità e di cultura consolidati, che potevano apparire anche scontati e dei quali abbiamo scoperto il loro grande valore nel momento in cui sono venuti meno. 

Sono stati mesi difficili in cui abbiamo dovuto rinunciare alla socialità e a tutti quei "bisogni attivi" di partecipazione, protagonismo e relazioni sociali che rappresentavano la nostra bandiera. Abbiamo imparato un nuovo termine inglese che a pronunciarlo ora significa solitudine, isolamento, distanza affettiva, incertezza del presente e paura del futuro: il lock down, che per gli anziani è stato pesante e non solo perché è difficile da pronunciare.

Oggi siamo di nuovo insieme.

Siamo in una fase nella quale è importante saper convivere con la pandemia, rispettando tutte le regole di sicurezza. Non ne siamo ancora fuori e non dobbiamo sottovalutare la correttezza dei nostri comportamenti. Il virus circola ancora, abbiamo capito in che modo. Abbiamo capito come possiamo difenderci ma anche che basta una leggerezza per attizzare “focolai” inaspettati come le recenti cronache post vacanze estive ci hanno purtroppo dimostrato.

Vogliamo iniziare questo primo momento di ritrovata socialità ribadendo questo concetto: Cna Pensionati vuole ripartire, ma nel rispetto delle regole e come esempio di comportamenti responsabili di difesa individuale ma anche in ottica di altruismo, come buon senso richiede.

Il nostro impegno ora è di ritrovare modalità adeguate a consentire un ritorno alla normalità, sebbene diversa, assicurando sicurezza negli spostamenti e ripresa dei servizi interrotti a seguito della pandemia. Ma anche ritrovare nuove forme di comunicazione come quella a distanza e renderle ugualmente efficaci e fruibili a tutti.

Adesso, come associazione, ribadiamo con forza la necessità che il sistema sanitario vada in una direzione che agevoli il mondo della terza età, perché a pandemia ancora in corso, i problemi a cui vanno incontro le persone anziane sono tanti e importanti. E non ci riferiamo solo a chi purtroppo, ha a che fare direttamente col Covid. 

Ovviamente tutti auspichiamo che non ci siano altre ondate di diffusione massiccia del virus, ciò non toglie la nostra preoccupazione che il sistema sanitario regionale (di cui apprezziamo l’operato fin qui svolto), si attrezzi per tempo e sia pronto ad affrontare, più e meglio di prima, questa eventualità.

Chiediamo alla sanità pubblica rassicurazioni precise e puntuali, ben consapevoli di quanto saranno necessari nei prossimi anni importanti investimenti in strutture e tecnologie sanitarie. Senza entrare nel merito esprimiamo un nostro parere riguardo il tanto criticato Fondo Salva Stati o più semplicemente MES.

Si tratta comunque di una misura europea di sostegno finanziario che, causa pandemia è stata appositamente rivisitata e dedicata esclusivamente alla sanità. Pertanto, potrebbe rappresentare una spinta importante per potenziare la medicina territoriale, gli ospedali e il personale sanitario, approfittando delle condizioni vantaggiose di tassi di interesse quasi azzerati. Se gli Stati richiedenti utilizzeranno tali fondi con atteggiamenti responsabili e onesti il timore che l’Unione Europea metta in atto controlli e sanzioni pesanti risulta a nostro avviso infondato.

In generale, ma soprattutto nei confronti degli anziani, ci auguriamo che si riprenda presto a pieno regime quell’attività sanitaria pre-Covid fatta di prevenzione, di cura delle persone, di attenzione anche a quelle problematiche non strettamente sanitarie. Problematiche che possono sfociare, se trascurate o non prese per tempo, in malattie subdole come la depressione, spesso non dichiarata ma anche poco considerata dal servizio sanitario. 

Così come segnaliamo un’attenzione particolare al tema della “diseguaglianza digitale” degli anziani. Suggeriamo di pensare a percorsi facilitati per consentire la fruibilità dei servizi sociali e sanitari primari ed essenziali. Parliamo di: prenotazioni Cup, consultazione delle liste di attesa per le visite specialistiche, richieste di servizi assistenziali e domiciliari. Il mondo virtuale ha ancora zone d’ombra per chi, come gli anziani, ha vissuto di relazioni “reali” e ha sempre dialogato avendo di fronte una faccia non uno schermo, come richiesto oggi.  

In tema di prevenzione le richieste sarebbero davvero tante, proviamo con le più urgenti come il garantire a tutti i richiedenti e nei tempi utili, il vaccino contro i virus influenzali. Ci avviamo verso la stagione influenzale 2020-2021 in cui non si esclude una co-circolazione di entrambi i virus la cui distinzione è assolutamente fondamentale per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Cna Pensionati ribadisce ai propri soci l’importanza della vaccinazione diffusa, in particolare per gli over 65 e nei soggetti ad alto rischio, oltre che attenersi alle indicazioni del Ministero della Salute

In ultimo, anche se certamente non per importanza, Cna Pensionati chiede che si mettano in sicurezza le Residenze Sanitarie Assistite, così duramente colpite non solo dal Covid ma anche da atteggiamenti irresponsabili che le hanno trasformate in lazzaretti senza via di scampo per molti anziani ospiti.

Su questa vicenda Cna Pensionati non è però rimasta solo a guardare.  Come associazione che tutela e rappresenta gli anziani si è deciso da subito di alzare un grido di allarme scrivendo una lettera al Cardinale Zuppi, sollecitando la sua attenzione a questo dramma. La risposta del Cardinale è stata una vera e propria denuncia, una delle prime se non la prima in assoluto, ripresa da tutti i giornali nazionali, al punto da costringere le autorità sanitarie di tutto il Paese ad affrontare il tema delle Rsa durante l’emergenza Coronavirus. La sua frase “Cna potrà fare molto, abbiamo un grande bisogno di anziani” ci ha dato forza e la convinzione che la nostra azione è stata determinante e può esserlo ancora su questo tema sanitario ma anche su tanto altro.   

Cna Pensionati si è dimostrata un grande punto di riferimento e di ascolto per i propri associati.

Man mano che le restrizioni diventavano sempre più ampie e le libertà personali sempre più ristrette ci siamo chiesti come potevamo raggiungere i nostri soci e far sentire la presenza della loro associazione. Siamo stati tra i primi a Bologna a mettere in campo già dal mese di marzo uno sportello di ascolto che abbiamo chiamato “Cna C’è e ti fa compagnia”. Attraverso centinaia di telefonate ai nostri soci siamo entrati nelle loro case con l’intento di farli sentire meno soli e capire se avessero necessità specifiche.

Questa attività ha avuto anche un altro risvolto positivo perché ha consentito a 2 giovani volontari del Servizio Civile Universale di riprendere la loro attività di servizio civile (anche se a casa loro) vivendo un’esperienza forte e utile di contatto diretto con persone anziane e apprendendo insegnamenti significativi, utili per il loro percorso di vita. Anche in questo condividiamo le parole del cardinale Zuppi: la pandemia ci mostra che siamo tutti legati e che solo con uno sforzo comune se ne può uscire, insieme anziani e giovani. E I giovani in questa circostanza hanno fatto la differenza. La loro voce ha dato un valore aggiunto alle telefonate e la reazione ci ha stupito positivamente.

I risultati di questa indagine, infatti, non sono né banali né scontati e hanno suscitato un grande interesse sui media, smentendo, almeno per il nostro campione di indagine, il cliché di pensionati soli e tristi.

La prima grande sorpresa è stata rilevare una grande capacità di adattamento e non di scoraggiamento verso l’obbligo di restare in casa.  Il senso di responsabilità e il buon senso ha prevalso, anche se è costato molto rinunciare soprattutto alla vicinanza affettiva della famiglia, soprattutto dei nipoti.

Questa ennesima limitazione, la più pesante a livello emotivo per molti nonni, ha “costretto “molti anche tra i più irriducibili ad affrontare le nuove sfide tecnologiche che la società richiederà sempre più e in tutti i campi. “Ho imparato ad usare Skype per vedere figli e nipotini” ha dichiarato un nostro associato al Resto del Carlino. Lo possiamo definire anche “scatto d’orgoglio” perché l’utilizzo di strumenti digitali per fare la spesa, per comunicare sentimenti, per tenersi informati minuto per minuto e per restare connessi con il mondo, fino a qualche mese fa sembrava assolutamente estraneo al mondo della terza età.

A questo punto dobbiamo andare avanti e non fermarci, garantendo aiuto e sostegno agli anziani per affrontare la continua evoluzione del mondo del digitale. Il suo utilizzo, esteso a tutte le fasce di età compresa quella d’argento deve diventare una priorità.

E’ il tema che abbiamo affrontato in pieno lock down proprio con l’Assessore Elena Gaggioli oggi presente alla nostra assemblea e con cui vogliamo continuare a dialogare per approfondire nuove opportunità di sviluppo.

Vogliamo ribadire all’assessore Gaggioli che noi ci siamo e siamo disponibili a formare squadre di volontari: Ex professionisti del digitale in pensione, autodidatti o associati formati nei nostri corsi di alfabetizzazione tenuti dagli studenti delle scuole Aldini Valeriani.

Se non fosse stato per la pandemia questa primavera avremmo concluso il quinto anno di corso, arrivando a formare circa 200 pensionati all’uso del PC e del telefonino. Un esercito di “nonni digitali”, risorsa preziosa per aiutare, con un linguaggio semplice e comprensivo, chi è più in difficoltà.

Non ci siamo occupati solo di sanità e digitale. Anche in trema di welfare abbiamo ottenuto la massima disponibilità di ascolto da parte delle Istituzioni, consolidando ed aumentando la rappresentatività della nostra grande Associazione territoriale.

E’ importante che nasca un patto tra generazioni in cui chi ha esperienza, come i volontari di Cna Pensionati, possano trasmetterla ai più giovani”. Queste le parole dell’assessore alle Politiche del Terzo Settore del Comune di Bologna Marco Lombardo, anche lui interpellato da Cna Pensionati appena usciti dal lock down. L’assessore è stato uno dei primi ad apprezzare l’operato di Cna Impresa Sensibile, l’ONLUS della Cna che consente all’associazione di far parte del terzo settore e quindi titolata a sviluppare progetti di rilevanza sociale e benefica.

Citiamo l’iniziativa più importante nel 2020 realizzata grazie alla raccolta del 5 per mille da parte di Cna Impresa Sensibile:

  • il progetto “Ripartenza solidale” che ha consentito, appena finito il lock down, il ritorno nel centro di lavoro protetto OPIMM di oltre 70 lavoratori disabili in totale sicurezza. Un grande impegno e tanta determinazione per ottenere il finanziamento di una fornitura di presidi medici individuali (mascherine e disinfettanti) per 6 mesi, per un importo di circa 20.000 euro erogati nel tempo record di poche settimane.   

Questo non ha significato solo far ripartire una piccola economia locale, riattivando commesse di lavoro e produzioni ferme da mesi, ma ha significato anche far uscire di casa persone fragili, spesso non autosufficienti che improvvisamente erano diventate un impegno a tempo pieno per le famiglie. Un piccolo contributo per ridare dignità sociale ad una categoria di lavoratori che, causa disabilità importanti, sarebbero destinate all’isolamento sociale. Sappiamo bene che la mancanza di stimoli non può che aggravare la loro condizione sanitaria con una ricaduta pesante sull’economia e sull’organizzazione della famiglia.

Anche su questo tema Cna Pensionati vuole esprimere in questa sede la propria posizione. A febbraio, poco prima del “terremoto Covid”, avevamo avuto notizia di un accordo tra l’assessore Giuliano Barigazzi  e i sindacati. Si annunciava l’avvio di importanti interventi sulla rete dei servizi a sostegno dei caregiver, a fronte di uno stanziamento di fondi di 1 milione di euro.

Chiediamo oggi, all’amministrazione comunale di avere notizie in merito a questi fondi e la possibilità di entrare nell’accordo al pari degli altri sindacati. Crediamo infatti che la nostra partecipazione possa dare un valido contributo alla realizzazione e diffusione del progetto.

 

L’elenco delle iniziative intraprese da Cna Pensionati anche durante i mesi dello “state a casa” è lungo. Sintetizzare mesi di attività, impegno, ricerca di opportunità per non restare indietro ed essere pronti alla ripartenza, è davvero difficile senza rischiare di risultare prolissi o peggio, presuntuosi.

Ma non possiamo non ricordare l’impegno costante nel richiamare l’attenzione dei nostri pensionati sul tema delle truffe, riprese in modo preoccupante dopo l’emergenza Covid. La loro naturale voglia di socialità adesso, dopo mesi di isolamento, è terreno fertile per i truffatori. Ricordiamo che in questi 2 anni in molti Comuni bolognesi sono stati firmati protocolli antitruffa con Cna Pensionati e altri sindacati: l’anziano truffato (ma anche vittima di furti e scippi) può richiedere il contributo concesso dal proprio Comune oltre ad un supporto psicologico. 

In termini economici non si tratta di misure consistenti ma sono segnali di attenzione che a volte per l’anziano rappresentano un sostegno per affrontare la paura del dopo, per superare la sensazione di vergogna per non aver saputo accorgersi dell’inganno. Sono queste le motivazioni che spesso portano a non denunciare il fatto per il timore del giudizio. Anche questo gioca a favore dei truffatori seriali.

Sulla prevenzione c’è ancora molto da lavorare, non è facile raggiungere e informare adeguatamente soggetti fragili, ovvero le categorie più “appetibili” per i truffatori: anziani rimasti soli, che si informano meno, che abbassano le difese per necessità di socializzazione e che naturalmente sono quelli che ci cascano di più. Il nostro impegno a fianco delle amministrazioni comunali prosegue e chiediamo di essere sempre coinvolti per contribuire con la nostra presenza capillare sul territorio a diffondere le informazioni utili a sventare i continui episodi a danno degli anziani.

Abbiamo ancora tanto da fare, vogliamo ripartire e non solo a parole.

Fino a pochi mesi fa riprendere le attività culturali e turistiche che rappresentano un aspetto di inclusione sociale di grande rilevanza per i nostri soci pensionati, pareva qualcosa ormai di irraggiungibile. Poi, partita la cosiddetta Fase 2, il turismo è tornato centrale, sebbene con una grande difficoltà per il rispetto delle misure anti-Covid che mal si coniugano con gli aspetti ludici del turismo collettivo.

Ma siamo fiduciosi, i nostri pensionati non sono ingenui e sprezzanti del pericolo: sanno bene quali misure le strutture ricettive devono garantire e anche su questo tema non faranno sconti, noi non faremo sconti. Cna Tempo Libero riparte, e con esso anche le imprese del settore che hanno investito sul turismo sociale  e che fino a marzo rappresentava una fetta considerevole della cosiddetta silver economy.  Si riparte insieme dunque, ma con tre parole chiave: sicurezza, socialità e innovazione.

La parte conclusiva di questa relazione che ha affrontato tanti aspetti vari e complessi, è riservata alla Cna, la nostra “casa madre” come spesso si dice in Cna Pensionati.

La pandemia non l’ha risparmiata. Gli uffici, luogo di incontro e punto di ascolto per tanti pensionati sono ancora in sicurezza e non consentono ad oggi di riprendere le vecchie buone abitudini di socializzazione. Abbiamo bisogno di ritornare a vivere le nostre sedi e non vediamo l’ora di farlo. Dobbiamo riprendere il percorso di integrazione, indispensabile sia per fidelizzare l’attuale base associativa, sia per reclutare i nuovi pensionati sempre più smart. Si richiedono servizi adeguati ai nuovi stili di vita e uno stile associativo che faciliti la condivisione, la coprogettazione e non faccia solo assistenza negli adempimenti.

In questi mesi di obbligata “distanza sociale”, molto abbiamo fatto per restare collegati. Ringraziamo Cna per averci sostenuto dal punto di vista della comunicazione che ha avuto una grande rilevanza per far arrivare ai nostri soci le notizie su tutte le azioni messe in campo da Cna Pensionati nei lunghi mesi di isolamento. Una strategia comunicativa studiata ad hoc per rispondere all’emergenza e quindi con lo scopo non solo di informare ma anche di proporre temi di approfondimento su cui confrontarsi e riempire di contenuti le lunghe giornate di isolamento dei nostri soci.

Ogni settimana, da marzo a luglio, la newsletter di Cna “Speciale Corona virus” ci ha dedicato uno spazio dove abbiamo affrontato i più vari aspetti della straordinaria situazione che stavamo vivendo.

La comunicazione è così diventata un aspetto strategico, sia per il mantenimento delle relazioni con la base associativa, sia per far conoscere all’esterno, con un’immagine unica e identificabile, il valore di un’associazione che non LASCIA MAI SOLI.

E CHE CI FA STARE ANCORA DI NUOVO INSIEME.


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