Elezioni, i pensionati chiedono

Elezioni, i pensionati chiedono

Cna Pensionati Bologna, in occasione delle prossime elezioni amministrative, richiama l’attenzione dei candidati sindaci sui temi legati alle fragilità presenti e future connesse alla crescente longevità.

Appare sempre più evidente che riconoscere socialmente gli anziani come un punto di forza è un atto di responsabilità civile. Rappresentano una possibilità concreta di sviluppo non solo perché possono sostenere economicamente un welfare famigliare ma anche per gli importanti contributi solidali che apportano alla comunità in senso più ampio.

I dati statistici e demografici mettono a fuoco un sistema socio economico in cui i settori della cosiddetta “economia d’argento“ sono in crescita. Settori a cui viene richiesto di garantire servizi a 360 gradi anche di carattere inclusivo, nonché differenziati rispetto alle diverse condizioni di reddito e di stili di vita dei pensionati.

Guardando alle nuove generazioni di pensionati sempre più longevi, si è consapevoli che oggi occorre affrontare non solo temi di tipo sanitario ma occorre concentrarsi anche sugli aspetti di sicurezza sociale, di mobilità sostenibile, di fiscalità sociale e di riqualificazione dei centri di aggregazione tradizionali (centri anziani e sociali) a favore di ambienti urbani più integrati e inclusivi e infine riconoscere un ruolo e una dignità sociale ai caregiver sempre più in aumento nella fascia di età adulta.

E soprattutto non bisogna trascurare aspetti come l’isolamento sociale, la solitudine e la cosiddetta povertà relazionale, una nuova forma di fragilità connessa ai cambiamenti socio-demografici.

La povertà relazionale è causata non solo dall’indebolimento dei legami famigliari (decesso del coniuge, assenza di figli ecc..) ma anche dall’esclusione sociale per il sopraggiungere ad esempio, di malattie invalidanti o semplicemente per mancanza di occasioni o stimoli esterni.

Cna Pensionati chiede ai Candidati sindaci di prevedere lo sviluppo di iniziative volte a sostenere e promuovere un nuovo modello di integrazione sociale in una realtà in cui il prolungamento della vita media aumenta il numero di anziani auto sufficienti.

Un esercito futuro di seniors da considerare non come un peso sociale ma come traino per lo sviluppo di opportunità di inclusione sociale, come patrimonio di capacità, competenze e tempo che va valorizzato per facilitare la trasmissione di conoscenze e competenze alle nuove generazioni.

In questo contesto occorre sostenere e rafforzare gli ambiti di azione in cui le persone hanno la possibilità di ricostruire e arricchire il proprio contesto relazionale ed accrescere il proprio benessere, sentendosi ancora attivi. 

Favorire quindi progetti di inclusione di pensionati attivi nel proprio territorio, nel proprio quartiere o nei luoghi da loro stessi frequentati con un concetto nuovo di volontariato che si basa sicuramente sui concetti tradizionali di volontà e solidarietà, ma introduce il valore aggiunto delle competenze, delle professionalità e di tutte le conoscenze, i saperi e le “manualità “artigiane tanto apprezzate e ricercate.

Favorire le collaborazioni con istituzioni e realtà locali dove poter operare in ottica di “portierato di comunità”. Un contesto nuovo dove la rete di portierato può, rafforzando i servizi di ascolto, intercettare bisogni sociali e indirizzarli nella giusta direzione.

Favorire l’invecchiamento attivo e ambire ad un innovativo “welfare della prevenzione” e a una nuova condizione di vivibilità fatta di intrattenimento, inclusione nella vita sociale, tempo libero, sport e sana alimentazione.

Un welfare che può contare sull’integrazione dei servizi sociali, dei servizi sanitari ma anche delle associazioni e delle reti di volontariato che possono con la loro presenza capillare fare da sentinella per contrastare malattie prevenibili, ridurre bisogni di cura e indirizzare verso un invecchiamento più sano e attivo possibile.


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