Rigenerare e rivitalizzare l’Appennino bolognese grazie alle produzioni biologiche e a progetti innovativi. Coinvolgendo aziende agricole, artigiani e associazioni.
È con questo spirito che sabato 14 ottobre presso l’Agriturismo “Al di là del fiume” in via San Martino 10 a Marzabotto all’interno del Parco di Monte Sole si svolgerà la prima assemblea del neonato “Bio-distretto dell’Appennino Bolognese ETS”.

La nascita ufficiale del Bio-distretto è avvenuta davanti al notaio lo scorso maggio, l’idea di cosituirlo è nata 4 anni fa per volontà del Gal dell’Appennino Bolognese e della Regione Emilia Romagna che realizzarono e finanziarono uno studio di fattibilità.
E sabato questa idea e questa volontà di “bio-rilancio” dell’Appennino avrà una ulteriore concretizzazione, in quanto saranno presentati progetti innovativi quali l’allevamento da pascolo con la stalla etica e nuovi allevamenti a cielo aperto per la produzione di formaggi di capra; la coltivazione dei grani antichi valorizzati dalle produzioni dei panifici artigiani; produzioni vinicole che utilizzano l’agroecologia per assecondare il cambiamento climatico; la creazione di impianti agrofotovoltaici che producono energia elettrica senza disperdere risorse idriche.

Del “Bio-distretto dell’Appennino Bolognese” fanno parte 50 soggetti, tutte persone fisiche anche quando rappresentano persone giuridiche: sono una trentina di aziende agrobiologiche, artigiani, commercianti, le associazioni Libera, Legambiente, Slowfood insieme a Cna ed a Confagricoltura.

Il territorio coinvolto è tutto l’Appennino Bolognese dalla Valle del Santerno fino a quella del Panaro, attraversando le Valli del Sillaro, dell’Idice, del Savena, del Zena, del Setta e del Reno. In tutto sono compresi i territori di 29 Comuni bolognesi.
“In estrema sintesi nel ‘bio-distretto’ protagonisti sono quelli che possiamo definire gli ‘agricoltori artigiani’ – spiega Lucio Cavazzoni Presidente del Bio-distretto dell’Appennino Bolognese -. Nella nostra prima assemblea ribadiremo quello che sono gli obiettivi che hanno portato alla nascita del Bio-distretto: l’Appennino da anni si sta impoverendo sia come numero di imprese soprattutto agricole, di giovani e di produzioni agricole. Sicuramente una grande responsabilità è dovuta al cambiamento climatico”.
“Noi siamo convinti che una risposta in grado di creare un’inversione di tendenza e portare sviluppo economico sia quello di creare una comunità agro-ecologica, basata sul biologico, che dall’agricoltura possa allargarsi al sociale, alla cultura e al turismo sostenibile. Non basandosi solo su principi etici, che comunque sono importanti, ma su progetti concreti e innovativi”.

La prima parte dell’assemblea sarà squisitamente organizzativa, ma poi dalle 16.30 si trasformerà in un incontro pubblico nel quale saranno presenti diversi ospiti: università, associazioni, sindacati, imprese. E saranno appunto presentati diversi progetti innovativi che caratterizzeranno il “Bio-distretto”. Importanti saranno le alleanze con l’amministrazione pubblica alla quale il Bio-distretto chiederà un “coraggio” imprenditoriale nel promuovere questi nuovi contadini ed artigiani della terra e del cibo, e con la comunità locale, per la difesa della bellezza e il sostegno della biodiversità del territorio appenninico.
“Progettualità innovative sia su allevamenti, che su agricoltura che sull’artigianato – prosegue Lucio Cavazzoni -. Si parlerà di allevamenti a cielo aperto dove gli animali si nutrono di erba e cereali del nostro territorio e le produzioni vengono trasformate in loco, come avviene per i formaggi caprini prodotti dalla fattoria La Pulcina. Parliamo dei grani antichi, sette/otto varietà di grani che vengono seminati e sarà poi la natura a scegliere quali si svilupperanno, per poi essere valorizzati da panifici artigiani, il Forno Calzolari per citarne uno molto conosciuto. E ancora cantine bio come la Corte d’Aibo che assecondano il cambiamento climatico in atto con una nuova forma di agroecologia. Infine Legambiente che presenterà impianti agrofotovoltaici da utilizzare in terreni marginali dove la produzione di energia elettrica si accompagnerà a tecnologie per il risparmio idrico”.

L’assemblea si terrà all’interno del parco di Monte Sole. “Nell’unica azienda bio del parco, finora – conclude Lucio Cavazzoni -. Un luogo molto simbolico, che rappresenta quel mondo contadino che ottant’anni fa fu vittima della furia nazista. Infine voglio sottolineare come il logo del ‘Bio-distretto’ sia il frutto di un contest lanciato a tutte le scuole dell’Appennino e al quale hanno partecipato oltre 100 gruppi scolastici”.


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