Secondo le imprese qual è lo strumento più utile per reagire all’emergenza economica causata dal coronavirus? La proroga dei versamenti fiscali, burocratici e finanziari. Molto importanti anche gli ammortizzatori sociali. E anche i 600 euro di indennità sono comunque guardati con interesse.

Solo il 20% delle aziende sta utilizzando lo smartworking, il 70% ritiene che le misure di contrasto prese contro il contagio siano sufficienti, il 70% però ha molta difficoltà a trovare i dispositivi di protezione, in primis le mascherine.

Il 60% infine giudica utile e il 30% molto utile l’operato di Cna Bologna e di Cna nazionale a supporto delle imprese.

Sono questi i risultati più importanti di un sondaggio realizzato tra gli associati Cna Bologna, al quale in pochi giorni hanno risposto quasi 1.000 imprenditrici e imprenditori.

“Anche questo è un segnale della grande partecipazione e attenzione delle imprese a tutto quello che Cna sta facendo per loro – spiega Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna – E davvero stiamo facendo molto, al punto che il 90% delle imprese ci dice che l’operato di Cna è utile e molto utile. Credo che soprattutto in momenti come questo le imprese non vogliono e non possono essere lasciate sole. In questi momenti è molto evidente l’utilità di un’associazione come Cna”.

“Dal sondaggio – prosegue Pazzaglia – risulta molto evidente di cosa hanno bisogno nell’immediato le aziende: prima di tutto la dilazione dei versamenti fiscali e burocratici. Poi strumenti che permettano di ridurre temporaneamente gli oneri per il personale dipendente tramite gli ammortizzatori sociali. Quindi sostegni economici. Ma ci preoccupa molto il fatto che siano poche le imprese preparate allo smartworking e ci preoccupa ancora di più il fatto che le imprese denuncino una carenza di dispositivi di protezione. Come Cna sia a livello nazionale che locale abbiamo affiancato le nostre aziende, in particolare del settore moda, interessate a produrre mascherine protettive. E molte di loro già lo stanno facendo”.

Tornando al sondaggio Cna, risulta che il 60% delle aziende è chiuso causa emergenza coronavirus e il 30% è operativo solo in parte. Quindi solo il 10% è completamente operativo.

Solo il 20% delle imprese sta utilizzando lo smartworking. Bisogna considerare però che molte delle imprese coinvolte nel sondaggio sono aziende individuali senza dipendenti.

Cna ha poi chiesto alle sue imprese di giudicare le misure sanitarie finora adottate per contrastare il coronavirus. La stragrande maggioranza delle imprese, il 70%, le considera sufficienti, il 25% invece pensa che non siano ancora sufficienti per frenare il contagio. Appena il 2% le giudica “esagerate”.

“Anche questa risposta – commenta Pazzaglia – dimostra il grande senso di responsabilità delle imprese, che pur costretti a grandi sacrifici per gli obblighi di chiusura e le limitazioni, capiscono che la strada non poteva che essere questa e quindi accettano e rispettano le misure. Molti di loro utilizzano gli ammortizzatori sociali per trattenere il personale, si preparano a resistere ed a ripartire non appena le condizioni saranno favorevoli. Le nostre imprese infatti vogliono preservare con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali la forza lavoro che è una componente preziosa per la Pmi”.

Preoccupa moltissimo la risposta alla domanda “Ha difficoltà a trovare i dispositivi di protezione per il contrasto al coronavirus?”. Perché il 70% delle imprese dichiara di avere molta difficoltà nel reperirli, il 22% qualche difficoltà e solo il 7% nessuna difficoltà.

Ed infine il sondaggio affronta l’argomento dell’efficacia del Decreto Cura Italia e degli altri provvedimenti nazionali ed anche locali dal punto di vista delle imprese.

Per il 58% delle imprese l’azione più utile in questo momento è la proroga dei versamenti fiscali e contributivi. Per il 40% di grande rilevanza sono le azioni che facilitano l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Il 33% giudica importanti i 600 euro di indennità. Il 25% chiede moratorie sui finanziamenti e la stessa percentuale vorrebbe un credito più agevolato.

“Da queste risposte – commenta Pazzaglia – si capisce chiaramente cosa occorre all’impresa, soprattutto se di più piccola dimensione. Non a caso sono le richieste che Cna ha fatto a Enti locali ed a Governo, per questa fase di ‘resistenza’ alla crisi economica causa contagio”.

Le singole domande confermano le priorità per le aziende: la proroga dei versamenti fiscali e contributivi è giudicata molto importante dal 35% e importante dal 20% delle imprese; un ulteriore rinvio degli adempimenti burocratici è molto importante per il 68% e importante per il 22%; le moratorie sui finanziamenti (mutui, leasing e finanziamenti) sono giudicate molto utili dal 46% e utili dal 35%. Il 29% inoltre afferma che la propria banca già sta collaborando a questa moratoria.

Le misure per gli ammortizzatori sociali sono molto importanti per il 36% e importanti per il 26%. I 600 euro di indennizzo a imprese e professionisti sono utili per il 20% e molto utili per 13%.

Infine, Cna ha chiesto un giudizio sul suo operato sia a livello locale che nazionale. Il 63% giudica utile e il 30% molto utile quanto Cna Bologna sta facendo in termini di supporto alle imprese in questo momento di emergenza.

Il 59% giudica utile e il 30% molto utile l’attività di rappresentanza di Cna a livello nazionale.

“Ma questo è solo l’inizio – conclude il Direttore Cna Bologna Claudio Pazzaglia – di una crisi sociale ed economica di cui non abbiamo ancora chiare le dimensioni e le prospettive. In cui occorre giorno per giorno agire insieme alle imprese nel loro interesse e allo stesso tempo guardare con lungimiranza al futuro, quando Bologna e l’Italia ripartiranno. Ma nulla sarà uguale a come era prima del coronavirus. Facciamoci trovare preparati”.

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