Una piccola impresa su due non riesce a trovare manodopera, in particolare quella specializzata; il “caro energia” per sei imprese su dieci sta diventando un costo superiore al 10% del fatturato; un’impresa su cinque paga la materia prima il 40% in più rispetto a pochi mesi fa e quattro imprese su dieci faticano a trovarla.

Sono questi i maggiori ostacoli che stanno colpendo le piccole e medie imprese e le aziende artigiane bolognesi: è quanto emerge da un’indagine realizzata da Cna tra un campione di un migliaio di aziende appartenenti ai settori alimentare, autoriparatori, benessere (acconciatori, estetisti), impiantisti (idraulici, elettricisti, manutentori caldaie), produzione (meccanica, legno, chimica), costruzioni e moda.

Cna periodicamente sente il polso delle aziende, mettendo a confronto fatturati, investimenti e numero di dipendenti con l’anno precedente e chiedendo cosa si aspettano dai prossimi mesi.

Il fatturato nel 2021 delle aziende è cresciuto nel 50% delle imprese, per un quarto degli intervistati invece è diminuito.

Gli imprenditori sul futuro prevedono stabilità su fatturato e occupazione, non rinunciano agli investimenti, non faranno cassa integrazione, chi esporta ha mantenuto stabilità nell’export, per chi innova stabili gli investimenti sull’innovazione.

Entrando però nello specifico, i settori che si rivolgono prevalentemente ad un mercato nazionale hanno avuto un calo nel 2021 e non sono ottimisti per il 2022.

Rispetto alla visione futura, la maggioranza crede che con la pandemia continueremo ancora ad averci a che fare a lungo e il 56% delle imprese pensa che non si tornerà più ai fatturati pre-pandemici.

La lettura dei dati insomma è in chiaro scuro e conferma la divaricazione fra i vari settori con scenari non del tutto positivi per la impresa più micro. Per quanto riguarda i singoli settori analizzati: l’alimentare è in difficoltà, gli autoriparatori sono fiduciosi, acconciatori ed estetisti soffrono, gli impiantisti (idraulici, elettricisti, manutentori caldaie) sono più in salute, la produzione (meccanica, legno, chimica) è ottimista così come le costruzioni, per la moda invece si segnalano forti criticità.

“Questa indagine dimostra come le piccole imprese stavano coraggiosamente superando una crisi epocale quale è la pandemia da Covid ed erano mediamente in forte ripresa – commenta Antonio Gramuglia, Presidente Cna Bologna -. Purtroppo, la ormai strutturale difficoltà nel reperimento di manodopera e le poco piacevoli novità del caro energia e del caro materia prima, hanno dato una frenata bruschissima a questa ripresa. Solo impianti e costruzioni hanno prospettive positive, l’effetto bonus e superbonus sicuramente è molto forte. Anche il settore produzione è ottimista e non a caso è il settore dove maggiormente si esporta e si investe in innovazione”.

“Quello che ci preoccupa – prosegue Gramuglia – è che si sta creando una forte divaricazione fra chi esporta e chi si rivolge solo a mercati domestici. Le imprese ‘di prossimità’ e di dimensioni più piccole (moda, alimentare, benessere) sono quelle che stanno soffrendo maggiormente. Al Governo, al Parlamento, agli Enti locali, Cna chiede un grande sforzo per sostenere tutte le imprese ma in particolare le microimprese e artigiane, perché altrimenti rischiamo di perdere un enorme patrimonio di competenze, di tradizione e anche di occupazione, con impatti fortissimi su settori strategici quali il turismo”.

“Sulla carenza di manodopera – continua Gramuglia - Cna si sta impegnando duramente per far coincidere domanda e offerta di lavoro, attraverso il suo ente Ecipar Lavoro e sinergie con altri specialisti nella ricerca di personale. Ma davvero occorre un grande sforzo da parte degli enti scolastici nella fase dell’orientamento per far capire come si sta muovendo il mercato del lavoro. È davvero un peccato che da un lato ci siano tantissimi giovani che non trovano lavoro e dall’altro tantissime aziende che non riescono a trovare figure professionali adatte per le loro produzioni e servizi”.

“Infine sul caro energia e sui costi della materia prima – conclude Gramuglia – Cna si sta sedendo a tutti i tavoli nazionali e locali: per trovare ristori ad aziende schiacciate dal caro bollette; per convincere a rimodulare la bolletta energetica riducendo al minimo i costi che non derivano dalla materia prima; per spingere, incentivare e sburocratizzare l’utilizzo di energie rinnovabili e il risparmio dei consumi energetici”.

 

Guarda l’intervista di Rai 3 Emilia Romagna al Presidente Cna Bologna Antonio Gramuglia a commento di questa indagine

 


 

Le singole risposte del sondaggio

  1. Nel secondo semestre del 2021 qual è stato l’andamento del suo fatturato rispetto allo stesso periodo del 2020?

51% Cresciuto

27% Diminuito

22% Stabile

 

  1. Nel prossimo semestre (il primo del 2022) quale prevede sarà l’andamento del suo fatturato rispetto allo stesso periodo del 2021?

42% Sarà stabile

22% Crescerà oltre l’aumento dei prezzi

20% Diminuirà

 

  1. Nei prossimi mesi quale prevede sarà l’andamento del personale impiegato nella sua azienda?

77% Sarà stabile

14% Crescerà

10% Diminuirà

 

  1. Nei prossimi mesi farà ricorso alla cassa integrazione o ad altri strumenti di sostegno?

87% No

  7% Aumenterò il ricorso a questi strumenti

  5% Sì in misura analoga a quella attuale

 

  1. Nei prossimi mesi prevede di dover rinviare o cancellare investimenti programmati in precedenza?

52% No

37% Sì, li rinvierò

11% Sì, li cancellerò

 

  1. Sull’innovazione e ricerca, nel semestre appena trascorso gli investimenti sono

33% Stabili

  8% Aumentati

  5% Diminuiti

 

  1. Gli investimenti in innovazione fatti dalla sua azienda riguardano principalmente

31% Acquisto nuove tecnologie, macchinari, apparecchiature

  4% Consulenze di società specializzate ed enti di ricerca

 

  1. Quali aspetti minacciano maggiormente la sua azienda?

69% Caro energia

36% Difficoltà a trovare manodopera

35% Aumento costi materia prima e difficoltà a reperirla

31% Significativa diminuzione di ordini

 

  1. Che necessità ha la sua impresa per quanto riguarda la manodopera?

52% Non ho necessità di reperire manodopera

39% Ho difficoltà a reperire manodopera specializzata

  6% Ho difficoltà a reperire manodopera non specializzata

 

 

  1. Che impatto sta avendo il caro energia sulla sua impresa?

40% L’incidenza dei costi energetici sul totale del fatturato è inferiore al 10%

33% L’incidenza dei costi energetici sul totale del fatturato è tra il 10% e il 30%

10% L’incidenza dei costi energetici sul totale del fatturato è tra il 30% e il 50%

 

  1. Quali misure introdurrà contro il caro energia?

39% Nessuna misura

37% Aumenterò i prezzi del listino

25% Diminuirò il consumo di gas ed elettricità in azienda

 

  1. Quali misure chiede per contrastare il caro energia?

58% Azioni di lobby più incisive verso Governo e Parlamento perché le piccole imprese siano meno svantaggiate

52% Esclusione dalla bolletta dei costi non legati agli aumenti della materia prima

28% Ristori economici che consentano di resistere agli aumenti

22% Incentivi ancora più rilevanti per investire sul risparmio energetico

 

  1. Quale impatto ha l’aumento dei costi delle materie prime per la sua impresa?

39% Oltre agli aumenti facciamo fatica a reperire materie prime

21% Le materie prime delle mie produzioni sono aumentate più del 40%

21% Le materie prime delle mie produzioni sono aumentate meno del 20%

19% Le materie prime delle mie produzioni sono aumentate del 20%

 

  1. Quando la pandemia terminerà, pensa che l’economia tornerà ai livelli del 2019?

33% Credo che saremo costretti a convivere per molti anni ancora col Covid e le sue varianti

26% Nonostante la pandemia, la mia azienda non ha peggiorato il fatturato in questi anni

23% Non credo che la mia azienda tornerà ai livelli economici del 2019


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