La filiera delle costruzioni (associazioni di imprese, cooperative, sindacati) ha Inviato una lettera aperta al Sindaco di Bologna Matteo Lepore in merito al tema dei crediti incagliati, in cui tra l’altro si chiede un incontro urgente per una valutazione degli effetti che il Decreto Legge 11/2023 nella sua attuale articolazione potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati.

La lettera è firmata da: AGCI Emilia Romagna, ANCE Bologna Ferrara e Modena, CNA Bologna, CONFARTIGIANATO Bologna, CONFCOOPERATIVE Terre d’Emilia, LEGACOOP Bologna, FENEAL-UIL Bologna Modena Ferrara, FILCA-CISL Bologna, FILLEA -CGIL Bologna.

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"Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio sulla cessione dei crediti interrompe improvvisamente ed inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e non risolve il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi", scrivono associazioni e sindacati, aggiungendo che "la sottovalutazione di questo problema rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese".

Gli effetti di questa crisi "si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi- continua la lettera- con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le autorità preposte ai controlli". Vista dunque "la delicatezza della situazione", le associazioni delle imprese e i sindacati del comparto edile chiedono di incontrare al più presto Lepore.

L'obiettivo è "una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto legge 11-2023, nella sua attuale articolazione- si legge nella lettera- potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni".

Associazioni e sindacati intendono condividere con Lepore il fatto che "il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull'efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale impone stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente, esposto ad elevatissimi rischi sismici ed idrogeologici".

Allo stesso tempo, per affrontare il tema degli immobili energivori di famiglie a basso reddito "risulteranno indispensabili strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura", scrivono associazioni e sindacati.

Infine, associazioni e sindacati si propongono di illustrare al sindaco "le ragioni che ci spingono a sostenere convintamente che gli effetti positivi sull'ambiente, sul consumo energetico e sulle finanze pubbliche dei superbonus- continua la lettera- sono stati tali da ridurre in modo drastico, se non da annullare, l'onere reale che graverebbe sul debito pubblico italiano, che tanto preoccupa le nostre autorità nazionali e che tanto sconcerto sta creando nell'opinione pubblica italiana".

 

 

 


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