Se i prossimi provvedimenti del governo non risolveranno appieno la situazione, la Cna risponderà alla richiesta di aiuto delle sue aziende: “Il sistema Cna Bologna – afferma Antonio Gramuglia, Presidente Cna Bologna – potrà essere protagonista con acquisti diretti, se necessario con il supporto di partner qualificati, per lo sblocco dei crediti da trasformare in liquidità”.

Dopo l’allarme lanciato pochi giorni fa (“5.000 imprese edili bolognesi rischiano la chiusura a causa del blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura deciso dal Governo”) e dopo gli incontri tra Governo e associazioni di categoria, la Cna di Bologna, in attesa delle indicazioni che arriveranno dal Governo si concentra prima di tutto sui crediti incagliati e, analizzata nel dettaglio questa situazione, si attiverà per aiutare i suoi associati coinvolti.

Se sarà necessario Cna intende mettersi concretamente a fianco delle imprese in difficoltà, “Cna – prosegue Gramuglia - potrebbe acquistare i crediti da Bonus edilizi già validati, presenti nel cassetto fiscale delle imprese. In relazione al volume delle richieste, da sola o con il supporto del sistema bancario, Cna renderà disponibile un plafond destinato alle imprese associate e finalizzato alla acquisizione di crediti fiscali”.

“Un aiuto indispensabile – continua Gramuglia – che testimonia quanto sia importante aderire ad un sistema associativo, un impegno importante della nostra associazione che guarda al sostegno delle nostre imprese in un momento così delicato”.

Cna ha inviato un questionario ad un campione di un migliaio di imprese. Nella prima domanda ha chiesto se l’azienda avesse crediti bloccati nel “cassetto fiscale”. Il 43% lo ha confermato.

Quindi quasi la metà delle imprese edili (costruzioni, impianti e serramenti) ha bloccati i crediti fiscali derivanti da Superbonus 110% e bonus edilizi vari.

Il Superbonus riguarda “solo” il 36% di questi crediti bloccati, il 52% riguardano il Bonus casa, il 44% gli Ecobonus, il 24% il Bonus facciate.

Ma a quanto ammontano i crediti delle imprese? Dal sondaggio Cna emerge che la fascia più interessata (il 20% delle imprese) ha crediti dai 100.000 ai 200.000 euro. Stessa percentuale per le imprese coi crediti dai 10.000 ai 20.000 euro. Il 16% delle imprese ha crediti dai 50.000 ai 100.000 euro. Il 12% sopra i 500.000 euro. In sostanza tutte le fasce di importo e tutte le entità degli interventi, da quelli minori a quelli più rilevanti, sono coinvolti dal decreto del Governo.

Infine, Cna ha chiesto alle aziende come pensano di recuperare questi crediti. Come si diceva il 40% è disponibile a valutare l’acquisizione da parte di altri operatori. Il 20% spera ancora ed aspetta che si sblocchi il meccanismo con le banche. Il 12% non sa come fare.

Come spiega il Direttore Cna Bologna Claudio Pazzaglia, "ci concentreremo sui crediti che hanno scadenze quadriennali, quindi quelli legati al Superbonus 110%. E, come prevede la procedura, i crediti che si acquistano devono essere certificati e asseverati. Noi non faremo, ovviamente, speculazione rispetto i nostri soci. Ma faremo in modo di avere un interesse reciproco ed equilibrato sull’acquisto del credito. Come conferma il nostro sondaggio sul territorio bolognese – aggiunge – abbiamo centinaia di imprese associate che, non trovando acquirenti nel sistema bancario o dell’assicurazione o nel mondo degli enti pubblici, come poste e telegrafi, devono valutare se riusciranno a recuperare questi crediti di imposta nel quadriennio o nei dieci anni che sono previsti per il recupero degli stessi, ma moltissimi sono incapienti. Da qui nasce il mercato di chi acquista i crediti".

Un aiuto fondamentale per il settore, soprattutto in uno scenario in continuo cambiamento e non privo di difficoltà. "Rappresentiamo oltre 13mila imprese a Bologna – conclude Pazzaglia – e, oltre a noi, possono essere interessati ad acquistare anche altri nostri imprenditori associati che hanno un cassetto fiscale capiente per comprare dei crediti. Cercheremo di mettere in campo tutto il possibile".


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