Piccole imprese, nuovi posti di lavoro crescono quattro volte più del
gio 31 mar 2016Letti in un quadro più ampio, i dati, rilevati dall’Osservatorio curato dal Centro Studi di Cna (su un campione di 20.500 micro e piccole imprese con 125mila dipendenti) evidenziano, inoltre, l’aumento mensile di nuovi posti di lavoro più elevato degli ultimi 15 mesi. Un segnale particolarmente significativo se rapportato ad un contesto economico che vede, nel nostro Paese, un incremento del Pil che nell’intero 2015 si è fermato allo 0,7 per cento.
Riguardo ai fattori che determinano il positivo andamento, secondo l’Osservatorio, oltre alla capacità di reazione delle piccole imprese, fondamentali sono state le novità legislative in materia di contratti di lavoro introdotte negli ultimi due anni (Decreto Poletti, Legge di Stabilità per il 2015, Jobs Act). Valutazione supportata dalla crescita del 3,9% dei posti di lavoro nelle Mpi registrata a partire dal dicembre 2014.
Nello specifico, l’incremento su base annua (2015-2016) scaturisce dalla forte diminuzione delle cessazioni (-5,9 per cento) che ha superato la variazione, a sua volta negativa, delle assunzioni (-4,4 per cento).
Il calo delle cessazioni ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, sia pure su scale differenti: -1,5 per cento il tempo indeterminato, -9,8 per cento il tempo determinato, -10,7 per cento l’apprendistato.
Il calo delle assunzioni quest’anno deriva soprattutto dal crollo dei nuovi contratti a tempo indeterminato (-36 per cento), a fronte dell’incremento delle assunzioni a tempo determinato (+15,3 per cento) e dei contratti di apprendistato (+29,3 per cento).
Un anno fa, invece, le assunzioni a tempo indeterminato erano aumentate del 7,6 per cento, più dei nuovi contratti a tempo determinato (+7,1 per cento). Un forte calo (-24,1 per cento) era stato registrato dai contratti di apprendistato.
A fare la differenza: la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato. Questo dispositivo, nel 2015, prevedeva, infatti, l’esonero al 100 per cento su un limite massimo di 8.060 euro; dal primo gennaio scorso, l’esonero è ridotto al 40 per cento con un tetto abbassato a 3.250 euro.
Per effetto di queste dinamiche, tra febbraio 2015 e febbraio 2016 sono cresciuti gli occupati a tempo determinato (+63,7 per cento) e gli apprendisti (+14,3 per cento); risultano invece in calo gli occupati a tempo indeterminato (-2,3 per cento).
Complessivamente la stabilità dell’occupazione nelle micro e piccole imprese rimane un elemento fondativo e strutturale riguardando l’87,8 per cento dei contratti.