Pressione fiscale sulle pmi, Bologna sesta tra i Comuni più tassati d’Italia
gio 11 set 2025
“Bologna purtroppo continua ad essere tra i Comuni italiani con la maggiore pressione fiscale sulle pmi, è il sesto Comune italiano in questa poco piacevole classifica, frutto dell’Osservatorio nazionale di CNA. Rispetto alla precedente rilevazione la pressione fiscale è lievemente diminuita, ma è evidente che il livello di tassazione resta molto elevato e rappresenta un vincolo alla crescita. Rispetto al 2019 il miglioramento è più significativo, sono avvenute modifiche importanti come l’eliminazione dell’Irap, grazie anche all’impegno di CNA che da sempre ne aveva chiesto l’abolizione”.
È il commento di Antonio Gramuglia, Presidente CNA Bologna, sul risultato per Bologna scaturito dal tradizionale Osservatorio permanente di CNA nazionale sulla tassazione della piccola impresa in Italia, presentato questa mattina a Roma. Nei calcoli sono comprese sia tasse e imposte nazionali (Irpef, Ivs-Previdenza) che locali (Imu, Tari, addizionali Irpef regionali e comunali).
Bologna migliora lievemente la sua posizione, passando dal secondo al sesto posto tra i Comuni con la più elevata tassazione verso le pmi. Preceduta in questa classifica solo da Agrigento, Salerno, Vercelli, Biella e Livorno. E’ evidente dunque che tra i grandi Comuni la piccola impresa bolognese è la più tassata.
Migliora lievemente il Total Tax Rate, in pratica quanta parte del reddito se ne va in tasse, che è sceso dal 56,5% del 2023 al 56% del 2024. Nel 2019 era 65,5%. Sempre molto negativo il Tax Free Day, ovvero il giorno il cui l’azienda smette di pagare le tasse e il suo reddito entra finalmente e integralmente nel portafoglio: la pmi bolognese inizia a guadagnare dal 23 luglio. Tradotto in termini temporali, significa che gli imprenditori bolognesi in media quest’anno hanno lavorato 204 giorni, sino al 23 luglio, per pagare le imposte.
Per la misurazione di questo Tax rate, CNA nazionale ha preso come riferimento tipologie di imprese rappresentative dell’economia nazionale. Nello specifico un’impresa individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq con valori immobiliari di 500mila euro in tutti i Comuni, ricavi per 431mila euro e un reddito d’impresa di 50mila euro.
Analizzando i dati bolognesi, il miglioramento rispetto allo scorso anno è dovuto ad una lieve diminuzione dell’Irpef. Per l’azienda “campione” di CNA sarebbe di 260 euro. Il calo più significativo rispetto al 2019 è dovuto alla scomparsa dell’Irap, ad una diminuzione dell’IVS (la previdenza) e dell’Irpef. Stabile l’Imu, decisamente cresciuta la Tari.
“Le imprese meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo – conclude Antonio Gramuglia -. Auspichiamo che la proroga per la riforma del fisco sia utilizzata per attuare l’equiparazione delle detrazioni a prescindere dalla tipologia di reddito e la separazione della tassazione del reddito d’impresa delle imprese personali tra quello che viene distribuito e quello destinato ai consumi personali”.
Quanto paga una piccola impresa bolognese (impresa tipo con 5 dipendenti, 430.000 euro di ricavi):
Proiezione 2024
Imu e Tasi 8.513 euro; Tari 2.279 euro; Irap 0 euro; IVS previdenza 9.417 euro; Irpef 7.066 euro; add. Regionale Irpef 487 euro; add. comunale Irpef 238 euro; reddito disponibile 21.999 euro.
2023
Imu e Tasi 8.513 euro; Tari 2.279 euro; Irap 0 euro; IVS previdenza 9.417 euro; Irpef 7.327 euro; add. Regionale Irpef 487 euro; add. comunale Irpef 238 euro; reddito disponibile 21.739 euro.
2019
Imu e Tasi 8.513 euro; Tari 1.736 euro; Irap 2.418 euro; IVS previdenza 10.395 euro; Irpef 8.817 euro; add. Regionale Irpef 550 euro; add. comunale Irpef 263 euro; reddito disponibile 17.235 euro.
In allegato la scheda riassuntiva dei risultati dell'Osservatorio nazionale di CNA.