Regionali, i candidati rispondono a Cna - CNA Bologna

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Regionali, i candidati rispondono a Cna

ven 17 ott 2014

Elezioni regionali, le priorità di Cna

e le risposte dei candidati alla Presidenza

Il servizio del Tg3

Le foto dell’iniziativa

L’intervento del Presidente Cna Emilia Romagna Paolo Govoni

Le richieste di Cna Emilia Romagna

Speciale CNA Industria

Cinque punti chiave, cinque impegni precisi su accesso al credito, burocrazia, trasparenza, formazione e fondi europei che chi sarà chiamato a governare la Regione Emilia-Romagna per i prossimi anni dovrà tenere in considerazione se si vuole far ripartire quella che, fino a poco tempo fa, era la locomotiva d’Italia. Cna Emilia Romagna, in occasione della sua assemblea, ha incontrato i sei candidati alla Presidenza della Regione che si sfideranno alle prossime elezioni del 23 novembre: Stefano Bonaccini (Centrosinistra), Alan Fabbri (Forza Italia e Lega Nord), Giulia Gibertoni (Movimento 5 Stelle), Maurizio Mazzanti (lista civica Liberi Cittadini), Cristina Quintavalla (l’Altra Emilia-Romagna) e Alessandro Rondoni (Ncd e Udc) si sono confrontati sui temi proposti da Cna attraverso le parole del presidente regionale Paolo Govoni.

“Siamo consapevoli che i cambiamenti della nuova economia globale richiedono imprese forti, competitive, capaci di stare su mercati nuovi e complicati – ha specificato Govoni nel corso del suo intervento -. Certamente, è più facile per le grandi imprese essere innovative e competitive, internazionali. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la forza del nostro sistema produttivo è costituita da un vasto tessuto di piccole e piccolissime imprese che hanno fatto la storia dello sviluppo del paese e continueranno a farla, se adeguatamente aiutate e sostenute”.

Sulla richiesta di CNA di accesso al credito, in particolare sulla garanzia del fondo di almeno 100 milioni da destinare al sistema Confidi, per Bonaccini si tratta di una richiesta legittima, addirittura sottostimata, ma che in ogni caso deve essere accettata se si vuole far ripartire e tutelare il sistema paese. “La richiesta di 100 milioni è una cifra giusta e forse anche in difetto – ha detto il candidato presidente del Centrosinistra – si potrebbe fare qualcosa di più. Con una delibera fatta nei mesi scorsi la giunta regionale ha stabilito l’assegnazione di 20 milioni di euro per la mitigazione del rischio di impresa. Questa è la dimostrazione, e non solo, che negli ultimi cinque anni la Regione ha investito tanto”. “Tra i tanti meriti che ha la Regione e il governo Errani hanno avuto in questi anni non ho problemi ad ammettere che sulla burocrazia si è fatto molto poco – ha spiegato Bonaccini - Bisogna invertire questa tendenza. Come? L’esempio della fusione dei Comuni è emblematico, un modo per semplificare ciò che prima era estremamente dispersivo. Una mia priorità sarà quella di dare un taglio alle società partecipate, magari dimezzandole nel giro di due anni al massimo”. “In Europa si può fare un lavoro straordinario – ha concluso Bonaccini - Per i prossimi 6 anni ci sono 2,4 miliardi, dobbiamo cercare di sfruttarli al meglio. Siamo tra le Regioni che utilizzano di più e meglio questa risorsa. Serve una continuità nel lavoro fatto fin qui”.

Per Alan Fabbri (Lega Nord e Forza Italia): “La classe imprenditoriale dell’Emilia-Romagna ha dato tanto in questi anni – ha specificato – adesso è arrivato il momento di riprendersi parte di questo tesoretto che è di oltre 15 miliardi. Finanzieremo i Confidi, è una cosa in cui crediamo perché in questo delicato momento finanziare con risorse dirette le garanzie delle imprese è un punto per noi imprescindibile”. “I fondi di garanzia devono essere portati avanti immediatamente” ha aggiunto Giulia Gibertoni del M5s che inoltre ha annunciato che i consiglieri eletti in Regione devolveranno “il 70% del loro stipendio a un fondo per le piccole e medie imprese come sta già accadendo in Lombardia”.

Per Maurizio Mazzanti, della lista civica Liberi Cittadini, quando si parla di fondi europei c’è un problema di mancanza trasparenza: “Accedere a questi fondi è spesso difficile - ha spiegato – Manca un sistema che aiuti chi vuole entrare, ci sono troppi vincoli, complicazioni. Quindi il problema non è solo utilizzare o meno i fondi europei, è avere una visione complessiva che aiuti le imprese a crescere attraverso questo tipo di interventi”. Fuori dal coro Cristina Quintavalla, candidata dell’Altra Emilia-Romagna, che nel suo intervento ha specificato come le difficoltà del sistema economico non devono “necessariamente trasformarsi in aiuti alle imprese. Servono regole precise e impegni per assegnare le risorse, come l’impegno a non delocalizzare, di creare occupazione stabile, di investire territorio e creare indotto”.  Per Alessandro Rondoni (Ncd e Udc) la “burocrazia non deve essere eliminata ma alleggerita. Qualche tempo fa – ha ricordato durante il suo intervento – parlavo con un investitore americano. Diceva che da loro servono sei mesi per realizzare un progetto, qui da noi è il tempo necessario solo adempiere a tutti gli impegni richiesti. Ecco perché la Regione deve essere un ente che semplifichi il rapporto con la burocrazia, non il contrario”.