Appennino, imprese preoccupate ma non si arrendono

Appennino, imprese preoccupate ma non si arrendono

Cna ha realizzato un sondaggio su un campione di duecento aziende di tutti i settori della zona dell’Alta Valle del Reno: Porretta, Gaggio Montano, Castel Di Casio, Castel D’Aiano, Grizzana Morandi, Granaglione.

“Dal sondaggio – spiega Silvia Bernabei, Presidente Area Appennino Cna Bologna – emerge una preoccupazione delle aziende per l’immediato futuro, ma non c’è assolutamente la voglia di arrendersi. Lo dimostra il fatto che nonostante previsioni di fatturato non brillanti, le previsioni sull’occupazione e sugli investimenti siano ancora positive. Certamente le scelte che verranno fatte sul turismo incideranno molto non solo sulle imprese del settore, ma in generale su tutte quelle dell’Alto Reno”.

Una domanda ha affrontato il tema del turismo: a suo parere quale dovrebbe essere il futuro del turismo in Appennino?

Per il 45% deve puntare maggiormente su un turismo culturale e spettacolare aumentando le iniziative e gli eventi.

Stessa percentuale del 45% (si potevano dare due risposte) per chi dice che si deve puntare maggiormente su un turismo ternale e della salute.

Per il 36% si deve puntare maggiormente su un turismo verde legato alle escursioni e ai sentieri tematici.

Per il 27% di deve ancora puntare prevalentemente su un turismo legato alla neve

È stato chiesto cosa si aspettano le imprese dall’azione delle istituzioni in tema di turismo in Appennino.

Prevalentemente un piano di destagionalizzazione del turismo, in sostanza potenziare un turismo che viva 365 giorni all’anno.

Inoltre, più bandi dedicati alle aziende della filiera turistica.

Il sondaggio è stata anche l’occasione per chiedere lo “stato di salute” delle imprese dell’Alto Reno.

Nell’ultimo trimestre del 2022 il 60% delle aziende lamenta una diminuzione del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per il 2023 prevale la preoccupazione, le previsioni delle imprese dicono che il 61% di loro prevede una diminuzione del fatturato, il 23% una stabilità, solo il 13% una crescita.

Sul tema dell’occupazione il 66% delle imprese afferma che il personale resterà stabile, confermando che il capitale umano resta la prima risorsa su cui l’azienda investe anche in tempi di crisi, ma esiste comunque un 33% di aziende che teme di dover diminuire il personale. Insomma, non si prevede un allarme sociale ma certamente una forte preoccupazione.

Per quanto riguarda gli investimenti, il 41% conferma quelli programmati in precedenza ed anche questo è un segnale di come le imprese non intendano arrendersi. Preoccupa però quel 25% di imprese che intende cancellare gli investimenti già programmati, mentre un 33% semplicemente li rinvia.

Sul tema infrastrutture, le imprese hanno suggerito di puntare su un rafforzamento di quelle della mobilità: potenziamento della ferrovia aumentando il numero delle corse, bus navetta che colleghi con più frequenza i Comuni dell’Alto Reno, miglioramento della statale Porrettana, realizzazione della Bretella Reno/Setta.

Sulle infrastrutture digitali, il 66% delle imprese lamenta una connessione debole, l’11% molto debole, solo il 22% una connessione buona. Anche perché solo il 30% è raggiunto dalla fibra ottica.

 

Cna sul futuro del turismo in Appennino

Soddisfazione di Cna al termine del "summit" sul futuro del turismo in Appennino nel comprensorio del Corno alle Scale, che si è tenuto sabato 4 febbraio nella sede del Comune di Lizzano. Ha convinto l'impegno collettivo per il rilancio dell'Appennino e la strategia di puntare ad una differenziazione della proposta turistica in grado di garantire valida offerta turistica 365 giorni all'anno.

"Da un sondaggio realizzato da Cna sulle imprese dell'Appennino, risulta un cauto pessimismo rispetto all'economia del territorio nel 2023 - ha spiegato nel suo intervento Silvia Bernabei, Presidente Area Appennino Cna Bologna -. Per contrastare questa preoccupazione, dal punto di vista turistico le imprese chiedono che si punti e si investa su un turismo che viva 365 giorni all'anno. Non si aspettano dalle Istituzioni solo ristori per le singole imprese ma una valorizzazione complessiva del territorio e una riqualificazione delle strutture che accolgono il turista: bar, ristoranti, negozi e strutture alberghiere. Inoltre Cna crede sia molto importante investire sulla formazione professionale nel settore alberghiero in particolare e turistico in generale."

L'incontro ha visto la presenza del Sindaco Metropolitano Matteo Lepore, dell'Assessore regionale alla montagna Igor Taruffi, del Sindaco di Lizzano Sergio Polmonari, di Maurizio Fabbri delegato per l’Appennino della Città Metropolitana, delle associazioni economiche, di Marco Palmieri e Flavio Roda della Società Corno alle Scale, di Antonio Monti che ha rilevato le Terme di Porretta e diversi altri


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