Comur srl, 60 anni di storia guardando al futuro

Comur srl, 60 anni di storia guardando al futuro

Un passato di crescita continua, un presente solido e uno sguardo positivo verso il futuro. La Comur srl di Gaggio Montano ha festeggiato i suoi 60 anni di attività: azienda familiare saldamente legata al suo Appennino, cresciuta da piccola azienda artigiana a leader nazionale ed internazionale nella progettazione e costruzione di macchine utensili per ingranaggi cnc, producendo impianti all’avanguardia per tutti i settori legati alla trasmissione di potenza.

“La storia di Comur affonda le radici nella storica azienda porrettana Demm – ci spiega Michela Tonelli, socia proprietaria insieme al fratello Matteo -. Nostro nonno Enzo era impegnato di giorno come responsabile e di sera, a partire dal 1963, avviò una piccola attività di revisione di macchine per ingranaggi per conto della stessa Demm. L’azienda si chiamava Ri.Ma con sede a Silla. Dopo qualche anno, iniziò ad assumere ed entrò in azienda anche nostro padre Adolfo allora diciassettenne. A metà degli anni ’70 Adolfo fondò la Cmt (costruzioni meccaniche Tonelli) per arrivare poi al 1983 quando finalmente nacque la Comur srl che vide l’ingresso in società di nostra madre Rita Bernardoni. Continuando a crescere la Comur si è poi trasferita a Gaggio Montano dove ha costruito due stabilimenti in cui ha attualmente la sede e in cui sono occupati una trentina di dipendenti. Siamo ora, dunque, alla terza generazione ma manteniamo la continuità con i nostri genitori che ci supportano ancora in azienda”.

Passaggi generazionali, dunque, ben riusciti e non è sempre facile.

“Certo occorre grande pazienza e soprattutto fiducia - prosegue Michela Tonelli -. Il passaggio generazionale deve essere considerato un processo, non può accadere tutto in una notte purtroppo o con la firma di una consegna formale. Nel nostro caso un punto di forza è sicuramente la convivenza delle due generazioni in azienda, che hanno imparato a coesistere in modo vantaggioso facendo tesoro dell’esperienza storica per introdurre innovazione tale da rispondere alle nuove sfide del mercato. Dobbiamo sempre essere in grado di leggere la complessità del sistema e di essere reattivi ai cambiamenti”.

Siete sempre rimasti in Appennino.

“Assolutamente, la nostra è un’azienda completamente radicata nel territorio e la volontà è quella di rimanerci e di continuare a contribuire alla sua prosperità. Gli stessi nostri dipendenti abitano in Appennino e siamo felici di aver, in molti casi, portato alla pensione le persone e di avere anche seconde generazioni di nostri dipendenti in azienda perché significa che il nostro impegno a mantenere un ambiente di lavoro attento al benessere di tutti porta i suoi frutti. L’Appennino bolognese e la Valle del Reno hanno un polo industriale molto ricco, molte aziende della zona sono leader nel proprio settore ed è grazie a grandi menti imprenditrici che hanno cavalcato l’onda del boom economico degli anni ’60. Inoltre, quassù siamo grandi lavoratori, il fatto che il territorio abbia le sue complicazioni (rete stradale, rete digitale ecc.) rappresenta uno stimolo a lottare di più”.

“Siamo molto legati al paese tant’è che sono state molte le associazioni, oltre ad amici e parenti, che ci hanno aiutato nella buona riuscita dell’evento celebrativo dell’azienda lo scorso sabato 9 settembre, in primis il Gruppo Alpini di Gaggio Montano, la Croce Rossa che ha prestato servizio, la proloco che ha prestato del materiale ed il corpo bandistico che ha ci ha omaggiato suonando in onore del fondatore Enzo che è stato membro e presidente della banda. E’ stata allestita anche una piccola mostra fotografica dei 60 anni dell'azienda”.

Saldamente in Appennino, con lo sguardo nel mondo.

“Abbiamo lavorato per importanti aziende che avevano sedi all’estero e così anche noi ci siamo affacciati con successo sul mercato internazionale. Nel nostro settore siamo tra i pochissimi rimasti in Italia, i nostri competitor sono soprattutto grossi gruppi tedeschi ma, nonostante le differenti possibilità anche solo a livello di economie di scala rispetto a questi colossi, riusciamo ad essere tra i leader del settore”.

E adesso il futuro.

“Abbiamo grandi progetti. Le nostre radici nel settore delle revisioni hanno un grande valore tecnico e hanno costituito le basi per il nostro percorso di innovazione che ha portato ad affermarci come produttori di macchine utensili – aggiunge Michela Tonelli -. A breve lanceremo una nuova linea di prodotto, dotato di una tecnologia estremamente innovativa, che presenteremo con un evento dedicato ai nostri clienti. I nostri clienti sono produttori di ingranaggi provenienti da tutti i settori per la trasmissione di potenza come automotive, macchinari agricoli, eolico, difesa, riduttori e motoriduttori, aeronautico, navale, ecc”.

“Il messaggio che abbiamo voluto lanciare con la nostra festa? – conclude Michela Tonelli -. Che nonostante le difficoltà, pensiamo solo al periodo del Covid, siamo rimasti saldi mantenendo uno sguardo ottimistico verso il futuro ed è per questo che abbiamo raggiunto traguardi importanti. La nostra etica è quella della condivisione e della restituzione al territorio perciò quale modo migliore di celebrare se non con una grande festa?

Inoltre, in questa occasione, abbiamo annunciato l’acquisto di un defibrillatore che posizioneremo all’esterno dell’azienda in modo che sia non solo una sicurezza in più per le persone che ci lavorano ma per tutta la comunità che potrà beneficiarne in caso di necessità perché, in linea con la nostra volontà di restituire valore alla comunità, questa volta abbiamo pensato di farlo mettendo a disposizione un punto salvavita in più.”

Alla festa dell’azienda, lo scorso sabato 9 settembre, sono intervenuti anche il Comune di Gaggio Montano col Sindaco Giuseppe Pucci che ha consegnato una targa riconoscimento; la Cna di Bologna presente col Presidente Cna Area Appennino Silvia Bernabei, il Vicepresidente Marco Gualandi e il Direttore Claudio Pazzaglia; i vigili del fuoco; un gruppo dipendenti ed ex dipendenti hanno consegnato una targa alla famiglia e una medaglia ad Adolfo.


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