Un intero anno condizionato negativamente dal coronavirus. La pensa così l’85% delle imprese bolognesi. Il 68% sta già registrando effetti economici legati all’epidemia, il 24% prevede un calo del fatturato molto importante, il 14% sta già registrando un incremento delle assenze tra i dipendenti. Il 35% delle aziende ha già pensato o messo in opera azioni per fronteggiare la situazione e se la situazione dovesse perdurare il 63% ritiene possibile il ricorso ad ammortizzatori sociali a favore dei dipendenti.

Sono questi i risultati bolognesi di un sondaggio realizzato da Cna a livello nazionale, poi suddiviso per province, per verificare l’impatto dell’epidemia coronavirus sull’attività delle micro e piccole imprese.

“L’epidemia sta già innescando un rallentamento dell’attività economica – spiega Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna -. Le micro e piccole imprese appaiono particolarmente esposte anche perché la loro capacità di resistere alla flessione della domanda potrebbe esaurirsi nel giro di poco tempo se non verranno poste adeguate misure di sostegno da parte del Governo e degli Enti locali. Intanto Cna si sta già muovendo per portare un po’ di sollievo alle sue imprese”.

Analizzando i dati per i diversi settori, le maggiori criticità riguardano il trasporto persone con il 100% che registra una drammatica contrazione della domanda. A seguire la moda con il 90,2, il turismo con l’86%, l’agroalimentare con l’83,3%, i servizi alla persona (acconciatori, estetisti) con l’81,1%, il trasporto merci col 75%, gli autoriparatori con il 66,7%.

Se passiamo alle previsioni, la totalità (100%) delle imprese del trasporto persone e del turismo prevede che l’emergenza sanitaria impatterà negativamente sui risultati economici dell’esercizio in corso, il 97,6% delle imprese moda, il 91,7% dell’agroalimentare, l’87,5% del trasporto merci, l’84% della produzione.

Se la situazione dovesse perdurare, il possibile ricorso ad ammortizzatori sociali a favore dei dipendenti sarebbe utilizzato per il 78,9% dagli autoriparatori, per il 74,9% dalle imprese della produzione, per il 73,7% dalla moda, per il 70,8% dall’agroalimentare, per il 68% dal turismo.

“Cna – aggiunge Claudio Pazzaglia - sta già prendendo decisioni per favorire le proprie aziende, partendo dalla confermata apertura di tutti i suoi uffici territoriali e dalla erogazione di tutti i servizi. Inoltre, Cna sostiene, con ammortizzatori sociali dedicati, le imprese artigiane che devono sospendere l’attività a causa del coronavirus, grazie al fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato”.

“Ma occorre garantire l’erogazione di credito alle imprese ed è necessaria una moratoria a loro favore – prosegue Claudio Pazzaglia -. A questo proposito ci pare particolarmente efficace l’iniziativa di Emil Banca che garantirà alle imprese tra cui quelle artigiane liquidità a basso costo e una prossima moratoria sui mutui delle imprese danneggiate dalla crisi economica legata al coronavirus che sarà estesa anche ai lavoratori autonomi”.

“Cna – continua Claudio Pazzaglia – ritiene urgente procedere rapidamente nella definizione di un piano d’azione straordinario con misure rivolte alle piccole imprese bolognesi ed emiliano romagnole finalizzato ad imprimere una scossa all’economia dei nostri territori, in sofferenza da troppo tempo. Come ad esempio la sospensione fino al 30 aprile e successiva rateizzazione delle imposte e dei tributi di ogni ordine e grado, contributi previdenziali e premi assicurativi per le imprese che operano nel territorio regionale”.

“Cna sta avanzando a livello nazionale una serie di proposte per sostenere le aziende in questa fase così drammatica – conclude Claudio Pazzaglia -. Chiedendo di garantire la circolazione dei mezzi di trasporto merci per assicurare continuità nei rifornimenti e negli approvvigionamenti; procedere al disboscamento della giungla burocratica; trasformare le detrazioni per lavori di ristrutturazione, efficientamento energetico e messa in sicurezza in titoli di credito cedibili alle banche”.


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