Il cibo, un’eccellenza simbolo del territorio

Il cibo, un’eccellenza simbolo del territorio

DA “L’IMPRESA FA NOTIZIA”
SPECIALE AGROALIMENTARE
Il Resto del Carlino – 18 APRILE 2019

 

"Alimentare e gastronomia sono settori di eccellenza del territorio». Antonio Gramuglia, vicepresidente di Cna Bologna, ne è sicuro. «La qualità deve essere il nostro tratto distintivo», dice.

Gramuglia, quanti sono gli associati di Cna Agroalimentare Bologna, a quali settori appartengono, che dimensioni di impresa hanno?

«Riuniamo circa 700 imprese associate del settore agroalimentare che operano in tutte le fasi di trasformazione della filiera agroalimentare dal campo alla tavola. I principali settori rappresentati sono quelli che vanno dalla panificazione alle paste fresche e secche, dalla gastronomia ai formaggi, dalle diverse tipologie di lavorazioni delle carni e del pesce alle conserve vegetali e ai distillati e liquori, fino alla pasticceria e al settore dolciario, la cioccolateria, la gelateria la ristorazione il catering e banqueting. Anche i birrifici artigianali sono ampliamente rappresentati. Complessivamente il sistema che rappresentiamo ha un volume di affari che si aggira attorno ai 500 milioni di euro e occupa circa 4.000 addetti nella città metropolitana di Bologna. Il 40% delle imprese associate è artigiano. Il 27%, invece, è considerato piccola industria. Complessivamente parliamo di circa 180 imprese che presentano caratteristiche più simili a quelle dell’industria che a quelle dell’artigianato per fatturato, investimenti, numero di dipendenti, altro. Di queste 180 imprese, in 7 occupano complessivamente un totale di 800 addetti e producono un volume di affari di oltre 100 milioni di euro».

Le Pmi del settore agroalimentare rappresentano un settore di eccellenza e qualità, come si impegna Cna Bologna per affiancare queste imprese e per qualificare il settore?

«L’eccellenza in campo alimentare è frutto di un mix di elementi, a partire dall’attenzione verso le materie prime, studio, esperienza, saper fare, duro lavoro e passione artigianale. Le nostre imprese sono vocate all’eccellenza produttiva e questa viene riconosciuta ogni giorno testimoniata dall’incremento delle esportazioni in valore e da un prodotto sempre più idoneo a rispondere alle esigenze del mercato ma che devono fare i conti con un settore sempre più normato da adempimenti cogenti dai quali poi derivano anche sanzioni. Cna supporta le imprese nella promozione, nella ricerca di nuovi mercati e nell’accesso ad opportunità di business o di miglioramento del prodotto. Facciamo in modo che i nostri imprenditori siano sempre più consapevoli delle norme che quotidianamente escono in ambito di sicurezza alimentare. Facilitiamo l’innovazione delle imprese per renderle sempre più forti per affrontare il mercato sia locale che globale. In questo modo Cna è un partner fondamentale per farsi conoscere e rappresentare. Grazie a noi le imprese si rafforzano e tutto il sistema agroalimentare locale punta dritto verso la qualità totale».

A Bologna si sta sempre più affermando il collegamento tra turismo e ‘city of food’, qual è la posizione di Cna Bologna?

«Il turismo è una importante leva di sviluppo. Fino a pochi anni fa Bologna era poco conosciuta all’estero ma oggi sta vivendo un vero e proprio boom e non è un mistero che una delle attrazioni principali è la nostra offerta enogastronomica. Noi crediamo però che questa debba restare un’offerta di qualità perché solo così la nostra comunità può garantirsi uno sviluppo del turismo sostenibile e duraturo. La nostra città deve rappresentare un’esperienza culturale e la nostra gastronomia di qualità è un pilastro di questa cultura. Un’offerta di scarsa qualità finirebbe con lo snaturare la nostra identità penalizzando chi fa bene».

Un tema molto importante per le imprese Cna Agroalimentare è l’export, cosa offre Cna? E di che vantaggi concreti possono beneficiare?

«Sono numerose le imprese anche di piccole dimensioni che stanno conquistando mercati strategici quali gli Usa, il Canada, il Giappone e in generale il nord Europa. Il Made in Bologna trova spazio soprattutto in mercati ricchi e attenti alla qualità e al benessere delle persone».


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