Le nano-imprese diventano grandi, è nato il Consorzio Bologna Nanotech

Le nano-imprese diventano grandi, è nato il Consorzio Bologna Nanotech

Film sottilissimi che rivestono i materiali rendendoli particolarmente resistenti. Etichette miniaturizzate che possono racchiudere enormi quantità di informazioni. Analisi dei prodotti nano-biotecnologici per comprovarne la qualità. Sono alcune delle specializzazioni di tre piccole imprese bolognesi specializzate nelle nanotecnologie.

Ora queste imprese hanno fatto squadra: per realizzare insieme nuovi prodotti, per essere più forti sul mercato, per sviluppare il distretto “virtuale” del nanotech a Bologna.
 
E’ con questi obiettivi che è nato il Consorzio Bologna Nanotech. Ne fanno parte tre spin off bolognesi che hanno la sede in un unico spazio ad uso ufficio e laboratorio in via Gobetti 53: byFlow, Organic Spintronics e Scriba Nanotecnologie. Una sede a pochi passi dal Cnr, presso il quale le imprese usufruiscono di alcuni laboratori. La Cna di Bologna, alla quale sono associate, ha sostenuto la nascita di questo nuovo consorzio.
Le tre aziende lavorano su prodotti nanotecnologici anche se in ambiti diversi: Organic Spintronics si occupa di applicazioni nanotecnologiche nei settori dei nuovi materiali, Scriba in quelli dell’anticontraffazione e della miniaturizzazione delle informazioni, byFlow della strumentazione per la ricerca ad uso farmaceutico. Ora insieme condividono spazi, strumenti, esperienze, idee e ricerche. Hanno messo in rete la strumentazione, dalla cappa chimica al microscopio a forza atomica. Ma soprattutto i rispettivi team si confrontano quotidianamente, mettendo in relazione capacità ed esperienze diverse e complementari.
 
Complessivamente le tre “nano-imprese” sviluppano un fatturato di circa 2 milioni di euro, occupano una trentina di addetti, guardano in particolare al mercato locale e nazionale, ma hanno già sviluppato numerosi rapporti con l’estero, in particolare Germania e Giappone. Insieme e da soli hanno partecipato e vinto numerosi bandi europei dedicati alla ricerca.
 
“Siamo nati ‘nano’ e con questo Consorzio diventiamo grandi”, affermano le aziende di Via Gobetti. La mission del nuovo soggetto si identifica nella ricerca e sviluppo, nella produzione e consulenza per nuove applicazioni nanotecnologiche e biotecnologiche, nella commercializzazione di componenti nanotech, nella consulenza gestionale e nell’accompagnamento sul mercato delle tre imprese.
 
L’obiettivo ancora più ambizioso è quello di costituire un germe di tecnopolo che permetta di confrontarsi coi più grandi e potenti parchi tecnologici italiani ed esteri, facendo di Bologna una delle capitali delle nanotecnologie. Le esperienze avviate nel nostro territorio e sviluppate nelle aziende, nelle università e nei centri di ricerca infatti fanno di Bologna e delle province vicine un polo di eccellenza per le nanotecnologie, anche se questo distretto finora è ancora “virtuale”.
 
Le aziende del Consorzio Nanotech guardano con molta attenzione al mondo dell’industria e della piccola media impresa bolognese, che potrebbe trovare nei prodotti e nelle ricerche sviluppate in via Gobetti notevoli opportunità per sviluppare innovazione.
 
La Cna a sua volta è molto interessata al mondo dell’innovazione e della ricerca bolognese, con grande attenzione alle nanotecnologie. Uno sviluppo di questo settore è possibile ed auspicabile. Quindi Cna non solo sostiene queste aziende affiancandole sul mercato ed offrendo loro servizi e competenze, ma si rivolge agli enti locali affinchè la ricerca industriale, e la nanotecnologia in particolare, sia uno dei filoni su cui cui progettare il futuro sviluppo economico di Bologna, partendo dal Piano Strategico.
 
byFlow analizza le nanoparticelle per i settori farmaceutico e alimentare
 
Gli esperti di byFlow, quattro ricercatori del dipartimento di chimica all’Università di Bologna, costituiscono ora un team di ricerca leader a livello mondiale che ha sviluppato tecniche in grado di analizzare nanoparticelle di varia natura. Permettono di separare i componenti di un prodotto nano-biotecnologico, impiegato ad esempio come farmaco, per comprovare la sua qualità secondo i protocolli internazionali. 
 
Le competenze di byFlow possono produrre risultati importanti non solo nel settore farmaceutico, ma anche in quello alimentare, valutando il rischio legato alla contaminazione degli imballaggi o individuando quelle nanoparticelle che possono modificare le proprietà nutrizionali di un cibo. 
 
L’idea di impresa di byFlow è stata promossa nell’ambito delle attività dei laboratori di ricerca e trasferimento tecnologico e dei centri per l’innovazione appartenenti alla rete dell’alta tecnologia dell’Emilia Romagna. byFlow è entrato in Spinner 2013 e nel progetto We Tech Off, l’incubatore di imprese di Aster.
 
Scriba Nanotecnolgie miniaturizza le informazioni su etichette olografiche
 
Scrivere su dimensioni nanometriche testi lunghissimi: per fare un esempio venti pagine fitte fitte in un supporto di un centimetro quadrato. Così le informazioni possono viaggiare velocemente, essere archiviate anche su una piccola etichetta olografica, garantendo i passaggi di un prodotto, la genuinità, la provenienza, la composizione.
 
Il gruppo di chimici, fisici, informatici, biotecnologi e ingegneri elettronici di Scriba ha sviluppato questa “tecnologia di frontiera”, così innovativa che è nata come sistema anticontraffazione, ma ha ora applicazioni più ampie.
 
Il testo crittografato con un apposita macchina viene stampato su etichette olografiche che possono essere acquisite con appositi lettori e decriptate tramite un apposto software. Scriba ha ideato e realizzato così un sistema completo costituito da un’etichetta ad alto contenuto di informazioni, da un lettore ottico e da un’interfaccia software per decodificare i testi, tutto sviluppato internamente. Ed esiste anche l’applicazione per telefono cellulare.  Scriba ha inoltre ideato e realizzato due nuovi prodotti: Hot – Tag e Cold –Tag, sensori efficaci ed economici per verificare il corretto stato di conservazione dei prodotti, evidenziando esposizioni accidentali a fonti di calore di prodotti che devono essere mantenuti a basse temperature. 
 
Organic Spintronics produce film sottilissimi che rendono ultraresistenti i materiali
 
Organic Spintronics è uno spin-off realizzato da alcuni ricercatori del Cnr che opera nello sviluppo di applicazioni della spintronica, frontiera dell’elettronica. L’azienda progetta e realizza macchinari in grado di produrre film sottilissimi che rivestono i materiali rendendoli particolarmente resistenti. 
Una delle applicazioni di maggior successo ha riguardato i pannelli fotovoltaici, i “nano-film” applicati ai pannelli consentono loro di assorbire maggiore energia solare, ridurre i consumi e di conseguenza anche i costi. Un’altra applicazione ha riguardato l’automotive: il nano-rivestimento applicato alle valvole garantisce un loro minore attrito e quindi una maggiore durata dei componenti dell’auto.
Ora la nuova frontiera della ricerca riguarda le protesi al ginocchio, per le quali Organic Spintronics sta lavorando con l’Istituto Rizzoli. Anche in questo caso i film applicati alla protesi permettono una sua maggiore durata una volta che questa viene impiantata al paziente.
L’azienda si sta occupando anche di sviluppo sui materiali utili alla tecnologia Rfid, rivolgendosi in questo caso alla platea delle industrie del packaging, che come è noto rappresentano un’eccellenza e un distretto del Made in Bo. 

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